di Andrea Spinelli Barrile
Negli ultimi due anni più di 26.000 casi di conflitto uomo-fauna selvatica hanno causato 255 morti e ingenti perdite di bestiame. Le autorità del Kenya puntano su nuove politiche e sul coinvolgimento delle comunità locali per ridurre i danni.
Costa cara la convivenza tra uomo e fauna selvatica: secondo le autorità keniane, si stima che saranno necessari 1,2 miliardi di scellini (circa 9,3 milioni di dollari) per risarcire le famiglie delle persone vittime di attacchi da parte della fauna selvatica negli ultimi due anni.
Intervenendo alla seconda conferenza scientifica sulla fauna selvatica, tenutasi a Naivasha, a nord-ovest di Nairobi, il capo della pubblica amministrazione Felix Koskei ha messo in guardia dalle cause profonde dei conflitti tra esseri umani e fauna selvatica, citando tra le altre la perdita di habitat, la chiusura dei corridoi migratori e il bracconaggio. Alla conferenza, gli esperti hanno individuato le principali sfide per la conservazione della fauna selvatica, tra cui i cambiamenti nell’uso del territorio, lo sviluppo delle infrastrutture, l’aumento della popolazione umana e animale e la perdita di habitat.

Secondo l’agenzia statale per la conservazione della natura e della fauna del Kenya, il Kenya wildlife service (Kws), negli ultimi due anni sono stati registrati più di 26.000 casi di conflitto tra uomo e fauna selvatica, con la morte di 255 persone e il ferimento grave di altre 725. Secondo il Kws, nello stesso arco di tempo sono stati uccisi anche 5.200 capi di bestiame, ragion per cui l’agenzia auspica un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nella gestione della fauna selvatica per ridurre i danni collaterali della convivenza uomo-fauna selvatica.
Alla conferenza è intervenuta anche la segretaria di gabinetto per il Turismo e la fauna selvatica, Rebecca Miano, la quale ha dato la notizia che il governo sta attualmente lavorando a una politica per introdurre un ente regolatore della fauna selvatica nel Paese: “A seguito di consultazioni con le parti interessate, si è convenuto sulla necessità di istituire un organismo di regolamentazione della fauna selvatica per rafforzarne la tutela e migliorare gli sforzi di conservazione”.


