Sud Sudan – «La guerra ha una radice politica più che etnica»

di Enrico Casale
ribelli del darfur

“È troppo semplice descrivere il conflitto nel Sud Sudan come esclusivamente etnico. La lotta per il potere, la corruzione, la pessima gestione della leadership militare, politica, delle risorse e la mancanza di libertà di base, sono situazioni reali che complicano fortemente il conflitto” scrive a Fides p. Daniele Moschetti, missionario comboniano che ha prestato servizio per sei lunghi anni in Sud Sudan, Paese sconvolto da una drammatica guerra civile scoppiata nel dicembre 2013. “Le divisioni etniche sono rimaste una caratteristica costante della società sud sudanese per molti decenni. In passato, hanno indebolito la lotta per la liberazione e questo, è un fattore importante all’interno dell’attuale guerra civile. La ricca diversità etnica di questo bellissimo Paese dovrebbe essere causa di celebrazione, non di sofferenza” sottolinea il missionario. P. Daniele mette un risalto le violenze subite dai civili, specie donne e bambini, riportando alcune testimonianze come quella di Mary, 23 anni, madre di cinque figli, che dice: “Il solo modo di essere al sicuro per donne e ragazze è quello di essere morte. Non c’è modo di esserlo fino a quando sei viva. È brutto da dire, ma la situazione è questa…”. Anche i Comboniani hanno visto alcune delle loro missioni distrutte come quella di LominKajoKeji, nella provincia dell’Equatoria. “Caduta nelle mani dei ribelli prima e dei governativi poi. Saccheggiata e totalmente distrutta; una delle migliori missioni organizzate della nostra provincia sud sudanese e, collocata in quella che era la zona più fertile e pacifica degli ultimi anni ora messa a ferro e fuoco” commenta p. Daniela. “I nostri confratelli e sorelle comboniane hanno deciso di seguire la gente che si è trasferita in massa nei campi di rifugiati in Uganda. La vita là è veramente dura, non ci sono i servizi necessari per poter vivere ma nemmeno per sopravvivere. Quando si hanno milioni di rifugiati da gestire, il problema umanitario è grande per tutti. La speranza non è morta, continua a vivere dentro queste persone che lottano quotidianamente per sopravvivere con la voglia di riscatto e di ritornare un giorno alla loro terra”.P. Daniele Moschetti ha appena pubblicato un libro sul dramma sud-sudanese, basato sulla sua esperienza di missionario nel Paese.
(11/09/2017 Fonte: News.va)

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.