Senegal: violenti scontri tra sostenitori di Sonko e polizia, 9 le vittime

di AFRICA

Sono almeno nove le persone rimaste uccise in Senegal negli scontri scoppiati ieri tra polizia antisommossa e sostenitori del leader dell’opposizione Ousmane Sono, dopo che un tribunale lo aveva condannato a due anni di carcere.

A confermare il numero delle vittime è stato il ministro dell’Interno Antoine Diome, intervenendo alla televisione nazionale, dove ha aggiunto che il governo ha limitato l’accesso a internet e ai social network.

Gli scontri sono scoppiati dopo che Sonko è stato riconosciuto colpevole di “corruzione di giovani” e condannato due anni di carcere: una sentenza compromette la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024. 

Auto e autobus sono stati dati alle fiamme nella capitale Dakar e sono stati segnalati disordini altrove, compresa la città di Ziguinchor, di cui Sonko è sindaco dal 2022. Le proteste sono cominciate nel primo pomeriggio all’università di Dakar, estendendosi poi in altri punti della città e in altre località. Nel campus, gruppi di studenti hanno lanciato pietre contro le forze di polizia che hanno risposto con lacrimogeni. Diversi pullman della facoltà di medicina, del dipartimento di storia e della principale scuola di giornalismo sono stati dati alle fiamme e alcuni uffici saccheggiati. Gruppi di giovani hanno attaccato la proprietà pubblica in diverse zone della capitale, bruciando pneumatici e ponendo ostacoli nelle strade. In alcuni luoghi si sono scontrati con le forze di sicurezza, che hanno sparato gas lacrimogeni. Saccheggi di negozi, oltre che a Dakar, anche a Ziguichor, dove ci sono state altre vittime, Mbur, Kaolack e Saint-Louis. Secondo i media locali, l’autostrada che porta all’aeroporto è stata interrotta dai manifestanti. L’unica linea ferroviaria del Paese ha smesso di funzionare.

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