Senegal, l’inferno dei bambini talibé e l’associazione che li salva dalla strada

di claudia
talibè

In Senegal almeno 50 mila bambini passano le loro giornate a mendicare per strada, a chiedere l’elemosina, costretti dai loro maestri delle scuole coraniche. «La piaga di questo sfruttamento minorile – che non ha nulla a che vedere con l’Islam – è un fenomeno scandaloso in un Paese dove ancora oggi più di un milione di bimbi e bimbe in età scolare non frequenta le scuole pubbliche e la metà degli studenti non riesce neanche a completare il primo ciclo di istruzione primaria», spiegano Valentina Geraci e Carla Zurlo, autrici di una ricerca del Centro Studi Amistades. «Non è semplice affrontare questa piaga sociale, ma qualcosa si può fare». Per esempio, si può sostenere un’associazione italo-senegalese, Janghi italia, che da dieci anni opera a Dakar – con risultati strabilianti – per strappare i bambini dalla strada e aiutarli negli studi. «L’educazione rende liberi» dice la direttrice Aram Mbow. «Con meno di un euro al giorno riusciamo a salvare un talibé dallo sfruttamento, restituendogli il sorriso e un futuro. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per continuare…»

Servizio a cura di Marco Trovato www.africarivista.it/abbonati/

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