Senegal: dopo le proteste, Macky Sall insiste su mantenimento dell’ordine

di AFRICA

Dopo un’intervista rilasciata alla rivista francese “L’Express”, il capo dello Stato senegalese Macky Sall ha insistito sulla necessità di mantenere l’ordine pubblico in Senegal, che da diverse settimane è teatro di violente proteste legate alle vicende del leader dell’opposizione Ousmane Sonko.

Rivolgendosi al consiglio dei ministri sul clima sociale, la gestione e il controllo degli affari interni, Macky Sall ha sottolineato “l’imperativo di preservare le conquiste democratiche e l’ordine pubblico”, secondo un comunicato del Consiglio. Per il Presidente della Repubblica, “il Senegal rimane uno Stato di diritto di riferimento e una democrazia esemplare”.

Secondo il testo firmato dal portavoce del governo, Abdou Karim Fofana, Macky Sall ha chiesto ai suoi ministri di “prendere tutte le misure appropriate per garantire l’assoluta sicurezza delle persone e dei beni su tutto il territorio nazionale, in considerazione di alcuni disturbi dell’ordine pubblico osservati negli ultimi giorni in alcune località del Paese”.

In un contesto però sempre più teso, a meno di un anno dalle elezioni presidenziali, più di cento intellettuali hanno firmato una lettera aperta indirizzata al presidente senegalesi Macky Sall, per condannare “ le restrizioni alla libertà di movimento dei cittadini” e la “continua strumentalizzazione della giustizia”.

Secondo quel che viene riportato da Rfi, la lettera è firmata da accademici, scrittori o anche giornalisti del Senegal, degli Stati Uniti, della Francia o del Canada che affermano di esprimersi “al di là delle loro divergenze e differenze ideologiche, politiche o culturali”. Secondo gli autori della lettera, “una minaccia reale grava sulla stabilità e sulla pace sociale del Paese” e lanciano pertanto un “appello alla ragione” al presidente Macky Sall.

Tra i firmatari figura anche l’ex ministro della Cultura senegalese Amadou Tidiane Wone, secondo il quale “si ha la netta sensazione che ci sia davvero una stretta mortale su un certo numero di procedure, in particolare quelle politiche e giudiziarie”. Il governo ha però regolarmente negato qualsiasi interferenza nei procedimenti giudiziari. 

Condividi

Altre letture correlate: