Scontro a fuoco nella sede dell’agenzia di intelligence a Mogadiscio

di claudia

Testimoni hanno riferito di un breve scontro a fuoco avvenuto ieri a Mogadiscio nel quartier generale dell’agenzia di intelligence somala, la National Intelligence & Security Agency (Nisa), poco dopo l’insediamento del nuovo direttore nominato dal presidente Mohamed Abdullahi Farmajo, Yasin Farey. Lo riferisce il sito somalo Garowe, aggiungendo che la situazione potrebbe degenerare perché sarebbe atteso nella sede della Nisa Bashir Mohamed Jama, nominato nuovo direttore ad interim dal premier somalo Mohamed Hussein Roble dopo aver rimosso lunedì scorso il capo dell’intelligence, Fahad Yasin, per la gestione della vicenda riguardante l’agente Ikran Tahlil, scomparsa lo scorso giugno.

La nomina annunciata martedì da Farmajo era stata immediatamente respinta da Roble, che in un comunicato aveva confermato l’incarico a Bashir Mohamed Jama, accusando quindi il presidente di “ostacolare” le indagini su quanto accaduto alla 24enne Tahlil, esperta di cybersicurezza dell’agenzia di intelligence. La donna è scomparsa il 26 giugno scorso nei pressi della propria abitazione a Mogadiscio. Dopo mesi di silenzio, a fronte dei ripetuti appelli della famiglia, il 2 settembre la Nisa ha dichiarato che la donna sarebbe stata rapita e consegnata agli Shebab, che l’avrebbero poi uccisa. Il gruppo jihadista ha negato ogni responsabilità, mentre la madre della donna ha raccontato che il giorno della scomparsa Tahlil avrebbe dovuto incontrare un alto funzionario della Nisa.

“Il primo ministro teme che le azioni del presidente stiano ostacolando un’effettiva indagine sul caso di Ikran Tahlil, nello stesso modo in cui le agenzie preposte per la giustizia e lo stato di diritto erano state in precedenza ostacolate nel portare avanti un’inchiesta a tutto campo – si legge nel comunicato diffuso martedì dall’ufficio del premier – il primo ministro sottolinea di nuovo che la procura e la corte di giustizia devono accelerare le indagini sul caso e portarlo davanti alla giustizia e ordina a tutti i comandanti delle forze armate di sostenere la procura e le agenzie per la giustizia nell’adempimento delle proprie responsabilità”. Roble ha rimosso Yasin allo scadere delle 48 ore di tempo concesse al direttore della Nisa per presentare un rapporto dettagliato sulla vicenda. E ieri il presidente Farmajo ha annunciato di aver convocato per il prossimo 18 settembre il Consiglio per la sicurezza nazionale, nel corso del quale la Nisa sarà chiamata a illustrare l’esito della propria indagine.

Il nuovo scontro tra i vertici del Paese ha spinto la comunità internazionale a sollecitare i due leader ad allentare le tensioni e a “evitare ogni azione che potrebbe innescare violenza”. In una nota, i partner internazionali hanno quindi “sollecitato una rapida risoluzione di questa controversia, compresa un’indagine credibile sulla scomparsa di Ikran, e a completare il processo elettorale senza ulteriori rinvii”. La Somalia ha infatti avviato nelle scorse settimane il rinnovo delle due camere del Parlamento, che dovranno poi eleggere il nuovo capo dello Stato.

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