Scandalo dei rifiuti in Tunisia, ministro licenziato

di Stefania Ragusa

Il ministro dell’Ambiente, Mustapha Aroui, è stato costretto alle dimissioni dal capo del governo tunisino Hichem Mechichi. Aroui è stato sottoposto a interrogatorio da una brigata di ricerca e investigazione della Guardia nazionale in relazione a un’inchiesta sull’importazione illegale di rifiuti dall’Italia. L’accusa ha deciso di tenere in custodia il ministro Aroui. Lo scandalo dei rifiuti italiani era scoppiato alcune settimane fa, dopo che un’azienda tunisina è stata scoperta con falsi documenti per far entrare, lo scorso aprile, 282 container di rifiuti post-industriali di plastica vietati in Tunisia.

Il 2 novembre scorso, il canale El-Hiwar Ettounsi, nel corso del programma televisivo Le quattro verità, ha rivelato l’esistenza di un contratto tra un’azienda tunisina ed una società italiana, che prevede il trasferimento di 120 tonnellate di rifiuti l’anno dall’Italia alla Tunisia, in cambio di circa 48 euro per ogni tonnellata importata. I rifiuti in questione sono di varia natura, ma includono altresì rifiuti ospedalieri, il che viola le norme tunisine nazionali e quelle internazionali. È stato il sito tunisino Kapitalis a rivelare che la ditta italiana coinvolta potrebbe essere di origine campana.

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