Rokia Traoré rilasciata per ragioni di salute

di Stefania Ragusa

«Stanca e dimagrita ma determinata». Così Feliho Kenneth, l’avvocato di Rokia Traoré, ha “descritto” la sua assistita al momento del rilascio. Dopo più di una settimana di sciopero della fame, la cantante franco-maliana, dal 10 marzo rinchiusa nella prigione di Fleury-Mérogis a Parigi, è stata rilasciata ieri, mercoledì 25 marzo, per motivi di salute. La Corte d’Appello di Parigi ha giudicato le sue condizioni incompatibili con la detenzione. Quando la situazione esterna (leggasi: emergenza coronavirus) lo consentirà, sarà rimessa alla giustizia belga che l’accusa di avere «sottratto, seqestrato e tenuto in ostaggio» la sua bambina di 5 anni e che, per questo, ha spiccato nei suoi confronti un mandato d’arresto internazionale.
Rokia Traoré aveva a sua volta accusato il suo ex compagno, il drammaturgo Jan Goossens, attuale direttore del Festival di Marsiglia, di molestie sessuali nei confronti della loro figlia, ottenendone in prima istanza l’affido esclusivo. Goossens si era successivamente rivolto alla giustizia belga che aveva disposto in modo esattamente opposto, accusando la madre di alienazione parentale, di avere cioé manipolato la bambina mettendola contro il padre e impedendo a quest’ultimo di vederla. Traoré, considerata la gravità dei suoi sospetti e consapevole delle conseguenze sul piano giudiziario, aveva scelto comunque di non riconsegnare la figlia.

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