Rd Congo, sanzioni Ue per otto nuovi responsabili di violazioni dei diritti umani

di claudia
guerra, soldati

Il Consiglio dell’Unione Europea ha sanzionato otto nuove personalità, tra cui un ex ministro della Repubblica Democratica del Congo e un portavoce di una ribellione che sta conducendo un’offensiva nell’est del Paese. “La maggior parte di loro è responsabile di gravi violazioni e abusi dei diritti umani e di aver alimentato il conflitto armato nella Rdc. Altri sono stati inseriti nell’elenco per aver incitato alla violenza e strumentalizzato il conflitto impegnandosi nello sfruttamento e nel commercio illecito di risorse naturali”, ha dichiarato l’Ue.

Tra le personalità sanzionate figura Justin Bitakwira, ex ministro congolese per lo Sviluppo rurale, per aver “ripetutamente incitato alla violenza e incoraggiato la discriminazione e l’ostilità nei confronti della comunità Banyamulenge, che è stata presa di mira e attaccata dai gruppi armati”, secondo l’Ue.

Il documento sanziona anche il colonnello dell’esercito congolese Joseph Nganzo Olikwa per aver comandato le forze del 312° battaglione, che ha “perpetrato attacchi contro i civili e commesso gravi violazioni dei diritti umani, in particolare lo stupro di donne tra il giugno e il dicembre 2021” in una località della provincia orientale del Sud Kivu, afflitta da violenze comunitarie.

Anche Willy Ngoma, portavoce del Movimento del 23 marzo (M23), è stato sanzionato per aver contribuito e pianificato “atti che costituiscono gravi violazioni dei diritti umani o abusi dei diritti umani nella Rdc”. Secondo l’Ue, egli è anche responsabile di aver alimentato il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella Rdc.

L’Ue ha aggiunto alla lista delle sanzioni i signori della guerra, tra cui Ruvugayimikore Protogène delle Forces Démocratiques de Libération du Rwanda – Forces Combattantes Abacunguzi (Fdlr-Foca), Meddie Nkalubo delle Allied Democratic Forces (Adf), Désiré Londroma Ndjukpa, leader del gruppo Coopérative pour le développement du Congo-Union des révolutionnaires pour la défense du peuple congolais (gruppo Codeco-Urdpc) e William Yakutumba della Coalition nationale du peuple pour la souveraineté du Congo (Cnpsc), una coalizione di milizie Mayi-Mayi della provincia del Sud Kivu (est).

Infine, il Consiglio dell’Unione Europea ha sanzionato l’uomo d’affari belga Alain Goetz, a capo di una società che “riceve, acquista, raffina e commercializza oro illecito proveniente da miniere della Rdc controllate da gruppi armati, tra cui i Mayi-Mayi Yakutumba e i Rai Mutomboki, coinvolti in attività destabilizzanti nella provincia del Sud Kivu”.

Un totale di 17 persone sono ora soggette a misure restrittive dell’Ue prorogate fino al 12 dicembre 2023. Si tratta di un divieto di ingresso nell’Ue e di un congelamento dei beni. Inoltre, ai cittadini e alle società dell’Ue è vietato mettere fondi a disposizione delle persone elencate. Queste misure sono le prime adottate dall’Ue da quando il presidente Felix Tshisekedi è salito al potere nel 2019.

Durante il governo del suo predecessore Joseph Kabila, nove personalità, tra cui membri dell’apparato di sicurezza e ministri in carica, erano state sanzionate per violazioni dei diritti umani. 

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