Nord Africa – Spese militari in crescita

di AFRICA
Nord Africa - Spese militari in crescita

Continuano a crescere le spese militari in Nord Africa, mentre diminuiscono quelle dell’Africa sub-sahariana. L’Arabia Saudita rimane il Paese arabo che ha speso di più (e il quarto al mondo) in difesa nel 2016. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) che rileva come lo scorso anno la spesa complessiva mondiale nel campo della difesa sia aumentata – per il secondo anno consecutivo – di 1.686 miliardi di dollari.

Nel 2016, si legge nello studio dell’Istituto internazionale indipendente, le spese militari in Nord Africa hanno registrato un nuovo incremento dell’1,5% rispetto al 2015, salendo così a quota 18,7 miliardi di dollari. A crescere maggiormente in tutto il continente africano, sottolineano i ricercatori, è l’Algeria, con un incremento del 2,3% fra il 2015 e il 2016. In calo, tuttavia, se paragonato al trend registrato dal Paese fra il 2007 e il 2016, dovuto in particolare alla riduzione dei prezzi del petrolio. Se per i Paesi dell’Africa sub-sahariana i ricercatori del Sipri hanno rilevato una riduzione della spesa complessiva del 3,6% lo scorso anno, più complicato – fanno sapere – valutare con precisione le spese per i Paesi del Medio Oriente.

All’appello mancano infatti i dati di riferimento per Libano, Qatar, Siria, Yemen e Emirati Arabi Uniti (che nel 2014 sono stati il Paese con maggiori spese militari nel campo della difesa dopo l’Arabia Saudita). Secondo le stime disponibili per alcuni Paesi arabi, lo scorso anno la spesa militare complessiva dei Paesi arabi ha registrato un calo del 17% rispetto al 2015 (ma un aumento del 19% se paragonato al periodo 2007-2016). Una riduzione, spiegano i ricercatori, possibile malgrado molti dei Paesi dell’area (eccetto l’Oman) siano coinvolti in almeno un conflitto armato nella regione, dovuta all’impatto che ha avuto il calo dei prezzi del greggio sulle economie di alcuni di questi Stati.

Nazioni, sostengono gli studiosi dell’Istituto svedese che spendono in media circa il 6% del proprio Pil in armamenti, ossia quasi il triplo rispetto alla media globale (pari al 2,2%). A sforare questa percentuale è il sultanato dell’Oman, con 17% del Pil destinato alla difesa, seguito dall’Arabia Saudita con il 10%. Il Regno saudita, rileva la ricerca, si piazza al 4 posto nella classifica dei 15 Paesi al mondo con la maggior spesa nel comparto della difesa, con un budget di 62,7 miliardi di dollari (il più imponente della regione). Un trend, ricordano gli studiosi, iniziato nel 2002, con una battuta nel 2016 (con un -30% rispetto al 2015, quando il Regno si attestò al terzo posto). Al 15esimo posto della classifica mondiale nel 2016 risulta Israele con un incremento del 19% tra il 2007 e il 2016, pari a 18 miliardi di dollari. Al 18esimo posto della classifica mondiale risulta infine la Turchia che tra il 2007 e il 2016 ha registrato un aumento del 9,7% portando il budget a 14,8 miliardi di dollari. Dati, conclude lo studio, incompleti e più difficili da reperire dopo il tentato golpe del luglio 2016.

(27/04/2017 – Fonte: AnsaMed)

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