Niger, le vittime civili del terrorismo sono sempre di meno

di claudia
terrorismo

Un netto calo del numero di vittime civili di attacchi terroristici è stato registrato in Niger, secondo l’ultimo bollettino del Centro nazionale di coordinamento per il meccanismo di allerta precoce e risposta ai rischi per la sicurezza (Cnap). Rispetto al 1° settembre 2021, tale numero è diminuito del 60% nel 2022 e del 69%.

Secondo l’analisi effettuata dal Cnap, “dati dei primi semestri del 2021, 2022 e 2023 dimostrano che le popolazioni civili sono sempre più risparmiate dalle esecuzioni di massa commesse nel 2021 da gruppi terroristi affiliati allo Stato Islamico nel Grande Sahara (Eigs secondo l’acronimo francese) o il Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Gsim)”.

“Questa situazione potrebbe essere spiegata dall’effetto cumulativo della presenza permanente delle Forze di Difesa e Sicurezza (Fds) nelle aree colpite e dalla mano tesa del governo per una pace duratura in Niger”, sostiene il Cnap secondo il quale “l’insicurezza tende a mutare forma in tutte le regioni colpite. Sembra si sia passati da una forma di terrorismo basata su soprusi e terrore a una forma di banditismo armato che sfocia in furti, sequestri, rapine, traffici di ogni genere e omicidi mirati”, si legge nel rapporto, di cui dà notizia l’agenzia di stampa ufficiale nigerina.

Per il Cnap, le regioni di Diffa e Tahoua hanno vissuto il loro picco di violenza nel 2021 e dal primo trimestre del 2022 stanno entrando in una fase di stabilizzazione e consolidamento della pace. L’istituto, per questo, ha chiesto di “rafforzare questa situazione non solo attraverso misure di sicurezza come la lotta al narcotraffico, ai rapimenti, alla delinquenza minorile, ma anche attraverso la realizzazione di grandi progetti di sviluppo e gestione di un trattamento efficace dei rifugiati e degli sfollati interni”.

Il bollettino del Cnap rileva però che “nelle regioni di Agadez e Maradi si registra un’impennata degli attacchi legati al banditismo”.

Nella regione di Agadez, precisa la stessa fonte, “gli attacchi hanno registrato essenzialmente mirati siti di ricerca dell’oro e convogli di cercatori d’oro spesso scortati da elementi delle forze di Difesa e Sicurezza” mentre a Maradi questi “attacchi sono principalmente legati a l fenomeno dei rapimenti di persone seguiti da richieste di riscatto e furti di bestiame lungo il confine tra Niger e Nigeria nel sud di Maradi, in particolare nei dipartimenti di Madarounfa e Guidan Roudji”.

Dal 2015 le regioni di Diffa, Maradi, Tahoua e Tillaberi hanno vissuto insicurezza a causa di attacchi terroristici, rapimenti con richieste di riscatto da parte di banditi armati.

Condividi

Altre letture correlate: