Nasce Fondazione africana per la tecnologia farmaceutica

di AFRICA

Il consiglio di amministrazione della Banca africana di sviluppo (Afdb) ha approvato l’istituzione della Fondazione africana per la tecnologia farmaceutica, un’istituzione definita “innovativa” che migliorerà in modo significativo l’accesso dell’Africa alle tecnologie alla base della produzione di medicinali, vaccini e altri prodotti farmaceutici. Lo si apprende da un comunicato di Afdb.

“Questo è un grande passo avanti per l’Africa” ha detto Akinwumi Adesina, presidente del gruppo. “L’Africa deve dotarsi di un sistema di difesa della salute, basato su tre aree principali: il rilancio dell’industria farmaceutica africana, il rafforzamento delle capacità di produzione di vaccini africani e la creazione di infrastrutture sanitarie di qualità”. Una volta istituita, questa sarà composta da esperti di livello mondiale in innovazione e sviluppo farmaceutico, diritti di proprietà intellettuale e politica sanitaria. Agendo come intermediario trasparente, avrà il compito di promuovere e negoziare gli interessi del settore farmaceutico africano con le multinazionali farmaceutiche al fine di condividere tecnologie, know-how e processi brevettati protetti dalla proprietà intellettuale.

Durante il vertice dell’Unione africana tenutosi ad Addis Abeba nel febbraio scorso, i leader africani hanno chiesto ad Afdb di contribuire alla creazione di questa Fondazione per la tecnologia farmaceutica africana anche perché, come sottolineato dallo stesso Adesina, “l’Africa non può più esternalizzare la sicurezza sanitaria dei suoi 1,3 miliardi di cittadini”.

Questa decisione apre nuove prospettive sanitarie per l’Africa, che oggi importa oltre il 70% di tutti i medicinali di cui ha bisogno, un commercio che vale 14 miliardi di dollari l’anno.

Attualmente le aziende farmaceutiche africane non hanno la capacità di scouting e negoziazione per i brevetti, avendo quindi un sottile il margine di manovra nelle trattative e nella competizione con le aziende farmaceutiche globali: di recente, 35 aziende hanno firmato un’accordo per l’uso della licenza per produrre Nirmatrelvir con l’americana Merck. Nessuna di queste era africana.

Ad oggi, l’Africa non dispone di alcuna organizzazione sul campo in grado di supportare l’attuazione pratica dei diritti di proprietà intellettuale relativi al commercio (Trips) su licenze non esclusive o esclusive di tecnologie, know-how e processi proprietari.

Una lacuna importante che sarà colmata, sostengono Adesina e l’Afdb, dalla Fondazione africana per la tecnologia farmaceutica.

La Fondazione per la tecnologia farmaceutica africana lavorerà a stretto contatto con la commissione dell’Unione africana, la commissione dell’Unione europea, l’Organizzazione mondiale della sanità, il pool di brevetti sui medicinali, l’Organizzazione mondiale del commercio, le organizzazioni filantropiche, le agenzie e le istituzioni bilaterali e multilaterali. Anche i settori pubblico e privato dei paesi sviluppati e in via di sviluppo saranno fortemente incoraggiati a collaborare. 

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