Mali, presentato calendario elettorale mentre Onu rinnova mandato Minusma

di AFRICA

Una bozza di calendario per le varie elezioni e per le riforme politiche e istituzionali in Mali è stato presentato dal ministero dell’Amministrazione territoriale e del Decentramento del Mali, in collaborazione con il ministero della Rifondazione dello Stato: in base al programma proposto le elezioni presidenziali dovrebbero tenersi a febbraio 2024.

Come riferisce la stampa locale, il voto referendario avrà luogo nel marzo 2023, la convocazione del collegio nel febbraio 2023, la revisione e l’adozione nel maggio 2023. Per le elezioni dei consiglieri delle comunità territoriali, la convocazione è prevista per marzo 2023, la campagna elettorale per giugno 2023 e lo scrutinio nello stesso mese di giugno, si spiega.

Inoltre, il governo propone il mese di luglio 2023, per le elezioni dei deputati la cui campagna elettorale si svolgerà nell’ottobre 2023 e lo scrutinio del primo turno nello stesso mese di ottobre mentre il secondo turno è fissato per il mese di novembre e la campagna elettorale del secondo turno a novembre.

Per l’elezione del presidente della Repubblica, il collegio è convocato nell’ottobre 2023, la campagna elettorale per il primo e secondo turno è fissata per il febbraio 2024.

“L’obiettivo di questa proposta è quello di garantire le migliori condizioni per l’organizzazione delle elezioni e la realizzazione delle riforme politiche e istituzionali”, ha dichiarato Brehima Coulibaly, consigliere del ministero dell’Amministrazione territoriale: “abbiamo fatto delle proposte di date agli attori politici.

Ha inoltre aggiunto che “spetta ora alla classe politica fare proposte per poter andare avanti”, affermando che “se vogliamo uscire dalla transizione, non abbiamo altra scelta che organizzare elezioni per mettere in piedi autorità legittime”. Coulibaly ha quindi espresso la speranza “che i partiti politici vadano in questa direzione, che facciano proposte concrete per permetterci di arrivare a queste riforme e all’organizzazione delle elezioni”.

La proposta del governo arriva a meno di cinque giorni dal vertice straordinario dei capi di Stato della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) previsto per il 3 luglio ad Accra, in Ghana. 

In uno sviluppo collegato il presidente della transizione, il colonnello Assimi Goita, ha nominato per decreto i membri della Commissione per la redazione della nuova Costituzione del Mali, presieduta da Fousseini Samaké, ex segretario generale del governo, ricordando che la sua adozione sarà sottoposta a referendum il 19 marzo 2023. La Commissione è composta da venticinque membri, tra cui un presidente, due relatori e 22 esperti, che lavoreranno sotto l’autorità del presidente della transizione, il colonnello Assimi Goïta, per presentare un progetto di legge.

Nel frattempo a New York, con una decisione aspramente criticata dalle autorità della transizione maliana, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha esteso il mandato della Missione di stabilizzazione multidimensionale in Mali (Minusma) per un altro anno, con 13 voti a favore, zero astensioni e due contrari.

“Il governo del Mali prende atto della risoluzione che avete appena adottato e che rinnova il mandato della Minusma per un altro anno”, ha dichiarato Issa Konfourou, ambasciatore rappresentante permanente del Mali. Tuttavia, ha dichiarato, “il governo del Mali è molto dispiaciuto di vedere che alcune delle sue forti riserve sono state semplicemente ignorate nella versione finale della risoluzione che avete appena votato”.

Issa Konfourou ha anche sottolineato che “il governo del Mali ribadisce la sua ferma opposizione alla libertà di movimento della Minusma nell’esecuzione del suo mandato sui diritti umani”. Il Paese – ha aggunto – “ha sempre collaborato in buona fede con la forza delle Nazioni Unite sin dalla sua istituzione” nel 2013.

“Tuttavia, per ragioni di rispetto della sovranità, del coordinamento e della sicurezza del Mali, i movimenti della Minusma possono essere effettuati solo con l’accordo delle autorità maliane competenti”, ha aggiunto.

Allo stesso modo, ha sottolineato, “il Mali non è in grado di garantire la libertà di movimento per le indagini della Minusma senza il previo accordo del governo”. Di conseguenza, il Mali non intende attuare queste disposizioni, nonostante la loro adozione da parte del Consiglio di sicurezza.

Issa Konfourou ha aggiunto che in ogni caso, il governo del Mali ritiene che le indagini sulle accuse di violazione dei diritti umani siano responsabilità primaria delle autorità maliane. “Il ruolo della Minusma è quello di fornire loro l’assistenza necessaria a questo proposito”. 

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