L’Onu prevede una crescita del 4% in Africa nel 2023

di claudia
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Il prodotto interno lordo (Pil) del continente africano dovrebbe crescere del 4% quest’anno e del 3,8% nel 2024. Queste le previsioni delle Nazioni Unite nel suo nuovo rapporto “World Economic Situation and Prospects Report 2023”.

Secondo il documento, dopo che la crescita del continente si è attestata al 3,7% nel 2022, i Paesi africani registreranno una leggera accelerazione del Pil nel prossimo biennio, nonché un calo dell’inflazione, che però rimarrà a doppia cifra nel 2023 (14,4% ) e rimarrà al 9,6% nel 2024. Tra le varie regioni africane che quest’anno registreranno l’inflazione più elevata il Nord Africa (16%), l’Africa occidentale (15,1%) e l’Africa meridionale (14,6%).

Per quanto riguarda il Pil, la crescita più alta quest’anno sarà registrata nell’Africa orientale (5,1%), seguita dal Nord Africa (4,8 %), Africa occidentale (3,8%), Africa centrale (3,4%) e, infine, Africa meridionale (2,3%).

In uno scenario più generale, l’inflazione globale dovrebbe rimanere elevata nel 2023, al 6,5%, e la produzione mondiale rallenterà rispetto al 2022, attestandosi all’1,9%, ha annunciato l’Onu, esortando i governi a evitare l’austerità. Secondo il rapporto, nel 2022 si sono rafforzati una serie di gravi shock, come la pandemia di covid-19, la guerra in Ucraina e le conseguenti crisi alimentare ed energetica, l’aumento dell’inflazione, l’inasprimento del debito, nonché l’emergenza climatica, tutti elementi che continueranno ad avere un impatto sull’economia mondiale nel 2023.

“Lo slancio di crescita si è notevolmente indebolito negli Stati Uniti, nell’Ue e in altre economie sviluppate nel 2022, con un impatto negativo sul resto dell’economia globale attraverso molteplici canali. L’inasprimento delle condizioni finanziarie globali, unito a un dollaro forte, ha esacerbato le vulnerabilità fiscali e del debito nei paesi in via di sviluppo”, osserva il rapporto.

Per quanto riguarda l’Africa, il documento sottolinea che il continente è stato colpito da una confluenza di shock, come la guerra in Ucraina, che ha ulteriormente indebolito le prospettive di crescita delle economie africane, in quanto avvenuta in un momento in cui i Paesi si stavano ancora riprendendo dagli impatti della pandemia di covid-19, shock climatici e crisi di sicurezza in alcuni paesi. “La quota di Paesi africani con un’inflazione a due cifre è salita al 40% nel 2022, trainata principalmente dalle interruzioni della catena di approvvigionamento e dalle conseguenze della guerra in Ucraina, che ha reso più costosi i prodotti alimentari ed energetici essenziali”, sottolinea il rapporto.

Nonostante la previsione che i prezzi all’esportazione favorevoli andranno a beneficio degli esportatori di materie prime africane, le Nazioni Unite sottolineano che un rallentamento della domanda globale porrà sfide per il continente.

“Le pressioni inflazionistiche dovrebbero allentarsi nel 2023 con l’inasprimento della politica monetaria in tutto il continente. Tuttavia, il rapido aumento dei costi di indebitamento e degli oneri per il servizio del debito comporta rischi significativi, insieme all’instabilità elettorale e all’insicurezza alimentare”, conclude il rapporto Onu.

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