Le carceri dello Zimbabwe sono gravemente sovraffolate

di claudia
carcere

La maggior parte delle prigioni dello Zimbabwe opera tra il 200% e il 300% oltre la propria capacità, con alcune strutture che ospitano più del triplo dei detenuti previsti. Lo denuncia un rapporto congiunto del Parlamento – redatto dai Comitati per la Giustizia, gli Affari legali e i Diritti umani e ripreso dal giornale New Zimbabwe – che descrive condizioni di sovraffollamento cronico, infrastrutture fatiscenti, carenze di servizi essenziali e trattamenti inumani dei detenuti come le principali criticità del sistema penitenziario nazionale.

La prigione di Gwanda conta 210 detenuti per una capacità di 60 (pari a una sovrappopolazione del 350%), quella di Chikurubi ne ospita 2.689 in spazi progettati per 1.114, e Binga 78 per una capienza di 45. A Harare Remand i detenuti sono 1.361 contro i 900 previsti, mentre Bindura registra 443 detenuti per 393 posti e Marondera 730 per una capacità di 358.

Il rapporto evidenzia che la maggior parte delle strutture risale all’epoca coloniale, con edifici costruiti oltre un secolo fa e mai ristrutturati. Le condizioni risultano insalubri e poco ventilate, con detenuti costretti a dormire per terra e a convivere in spazi angusti. L’accesso ai servizi sanitari è descritto come gravemente insufficiente, con mancanza di farmaci essenziali, in particolare per patologie croniche e disturbi mentali.

Nonostante i miglioramenti nella distribuzione dei pasti – oggi garantiti tre volte al giorno – permangono gravi carenze di vestiario e biancheria. In diversi istituti i detenuti indossano abiti logori e portano le proprie coperte da casa a causa della scarsità di forniture.

Durante una visita ispettiva, i parlamentari hanno inoltre documentato casi di trattamento degradante nel carcere di Harare Remand, dove alcuni detenuti erano costretti a sedersi sul pavimento bagnato e altri sarebbero stati picchiati dopo un tentativo di fuga.

Il rapporto invita il governo a intervenire con urgenza per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, potenziare i servizi sanitari e modernizzare le strutture penitenziarie, nel rispetto degli standard sui diritti umani.

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