La prevaricazione perde. Dopo 36 anni condannato arap Moi

di Enrico Casale
daniel arap moi

Anche in Africa ci sono giudici coraggiosi. Magistrati che sanno affrontare i politici (o gli ex politici) e chiamarli alle loro responsabilità. È capitato in Kenya, dove una corte ha ordinato all’ex presidente Daniel arap Moi, che aveva acquisito illegalmente una tenuta, a rimborsare 10 milioni di dollari alla famiglia dell’ex proprietario.

La sentenza arriva 36 anni dopo che il politico, che ha governato sull’ex colonia britannica dal 1978 al 2002, ha acquisito un appezzamento di terreno. Una transazione poco chiara fin dall’inizio. Arap Moi allora era al potere. Controllava, come molti presidenti dittatori, ogni aspetto del suo Paese. Si innamora di un appezzamento di 22 ettari a Eldoret nella Rift Valley e ordina ai funzionari pubblici di intestarlo a suo nome.

Ma non ha fatto i conti con Noah Chelugui, capo locale e proprietario di quel lotto di terra grande come sedici campi di calcio. Noah non molla. Dice che il fondo appartiene a lui e alla sua gente e che arap Moi, nonostante sia il padre padrone del Paese, non può intestarselo. Negli anni, nonostante la prevaricazione, continua a rivendicare i suoi diritti. Finché, nel 2014, quando ormai arap Moi ha perso il potere, lo cita in giudizio.

Noah muore l’anno dopo, ma la sua vedova e il figlio non si sono arresi. L’Alta corte di Eldoret alla fine ha dato loro ragione condannando Daniel arap Moi a rimborsare dieci milioni di dollari alla famiglia Chelugui, una somma che è il valore attuale della terra. A Daniel arap Moi sarà decurtata mensilmente la pensione.

Sembra una piccola vittoria, in realtà è un successo che potrebbe fare scuola in Africa. L’ex presidente ha ora 94 anni, ma gode ancora di grande prestigio politico. È la prima volta che l’ex presidente è implicato in un caso su un fondo. Lo Stato di diritto, alla fine, ha vinto.

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