La musica stampata su vinile resiste per le vie di Nairobi

di claudia

di Claudia Volonterio

Siamo a Kenyatta, uno dei principali mercati della capitale keniana. Qui, da oltre trent’anni, grazie al lavoro di James “Jimmy” Rugami, protagonista del commercio di dischi del Kenya, passano le principali tendenze della musica africana, rigorosamente venduta attraverso i vinile. Un’arte che resiste al tempo e allo streaming, un vero archivio della musica che ultimamente ha ottenuto una nuova linfa.

Nel 1987 un giovane James “Jimmy” Rugami arriva a Nairobi, dopo aver investito tutti i suoi risparmi per compare dei dischi in vinile, a quel tempo in voga ovunque. Si tratta del primo tassello di un’avventura che avrebbe preso forma con una bancarella di dischi, situata al mercato di Kenyatta a Nairobi. Dopo più di trent’anni Rugami è ancora lì ed è diventato un riferimento per la musica e gli appassionati di vinili. Da lui resiste questa tradizione che ha rischiato negli anni di scomparire. La bancarella 570 si è ampliata ed arricchita, è un vero e proprio negozio con un’ampia scelta di musica. La storia di James Rugami viene resa nota dalla Cnn e ripresa di recente dalla Bird story agency.

Da quando è stata aperta nel 1989, la bancarella di Rugami è diventata una vera e propria attrazione per i turisti, complice anche la vasta gamma di copertine colorate e artistiche, capaci di catturare gli sguardi di chi si ferma per fare la spesa alle bancarelle vicine, o di chi negli anni ha cominciato a venire apposta alla ricerca di Rugami. Il tutto accompagnato dalla musica, emessa da un giradischi che trasmette le note del lingala o della rumba. Il venditore accompagna la clientela con consigli e aneddoti musicali.

Gli appassionati di musica qui ricercano la bellezza del vinile che resiste in quanto ‘simulacro’ spiega l’agenzia Bird. Rugami ha una passione che traspare anche da come maneggia con delicatezza i dischi, trasmettendo ai suoi clienti un’energia e una passione unica.

“È una connessione tangibile con il passato – spiega – Quando ascolto i suoni scoppiettanti e le calde melodie, mi sento trasportato in un’epoca diversa, dove la musica era assaporata e amata. C’è una profondità e una ricchezza nel vinile che non possono essere replicate”.

Per tanti anni le vendite sono crollate drasticamente e questo prezioso archivio musicale ha rischiato di chiudere, “divorato” dallo streaming e dall’accessibilità della musica digitale. Ma l’oggetto è qualcosa che resta e ha un fascino che per molti è insostituibile. Negli ultimi anni sempre più persone, anche giovani, si sono riavvicinati alla musica stampata su vinile, riporta la CNN, appassionandosi in particolare dei generi in voga negli anni Ottanta con un focus sulla musica dell’Africa orientale. Un nuovo amore che ha preso corpo sia a livello locale che internazionale. Questa nuova linfa vitale ha consentito a Rugami di espandere il suo negozio l’anno scorso. Alla Cnn ha raccontato senza nascondere un certo entusiasmo che gli affari sono raddoppiati: “Sono felice che oggi il vinile stia tornando. Negli ultimi nove anni c’è stato un grande rinascimento e stiamo ricevendo clienti da tutto il mondo”.

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