La corsa africana al vaccino R21 contro la malaria

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

Sono diversi i Paesi africani che presto approveranno il vaccino contro la malaria, 20 milioni di dosi disponibili per l’acquisto quest’anno. Lo ha detto all’agenzia Reuters Mary Hamel, a capo del gruppo di lavoro per il vaccino contro la malaria dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Questa settimana, l’autorità di regolamentazione dei medicinali della Nigeria ha seguito quella del Ghana e le due nazioni sono diventate i primi Paesi al mondo a sostenere il primo vaccino contro la malaria, R21, sviluppato dagli scienziati dell’Università di Oxford e prodotto dal Serum institute of India e Novavax: tali decisioni sono insolite perché arrivate prima dell’approvazione del vaccino da parte dell’Oms. I Paesi africani che non dispongono di ampie risorse per la regolamentazione dei farmaci si affidano all’agenzia delle Nazioni Unite per esaminare i nuovi farmaci.

L’urgenza di affrontare una malattia che uccide più di 600.000 persone ogni anno, la maggior parte delle quali bambini sotto i 5 anni residenti in Africa subsahariana, sembra abbiano cambiato e velocizzato i processi decisionali delle autorità locali per il controllo dei farmaci. “Ci aspettiamo che molti altri Paesi lo facciano”, ha detto Mary Hamel: “Sono Paesi sovrani, che possono prendere le proprie decisioni per i loro vaccini”.

Lo scienziato di Oxford, Adrian Hill, ha detto che il farmaco risulta efficace tra il 70% e l’80%, negli studi in fase avanzata.

A 3 dollari per dose, la prima fornitura fornitura vale circa 60 milioni di dollari. A breve termine, tuttavia, ci sono dubbi sul finanziamento dell’acquisto e del lancio del nuovo vaccino contro la malaria nei Paesi più poveri dell’Africa: il farmaco ha una durata di conservazione di due anni. I due maggiori acquirenti di vaccini per l’infanzia in tutto il mondo, Gavi, Vaccine Alliance e Unicef, vorrebbero l’approvazione dell’Oms prima di finanziare le campagne.

Ieri l’Oms ha fatto sapere di aver ricevuto il dossier finale dei dati sull’R21 la scorsa settimana e di aver iniziato la sua valutazione, che però potrà richiedere mesi. Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto ai giornalisti che il processo sarà accelerato: “Non sprecheremo nemmeno un giorno”.

Ghana

Il produttore di vaccini indiano Serum Institute of India sta avendo colloqui con l’azienda ghanese Dek Vaccines per avviare la produzione del vaccino contro la malaria, R21 sviluppato dall’Università di Oxford, in Ghana, il cui Centro per il controllo dei farmaci ha approvato il farmaco. Lo riporta la Reuters.

La produzione locale dovrebbe occuparsi, in questa prima fase, della procedura di fill-finishing (il riempimento), fase finale della produzione e del confezionamento di un farmaco. “Come parte dell’impegno che abbiamo preso per facilitare la produzione di vaccini in Ghana, abbiamo effettivamente facilitato alcune partnership tra il produttore locale, Dek Vaccines, e il Serum Institute” ha detto William Ampofo, segretario del comitato presidenziale del Ghana per la produzione e lo sviluppo di vaccini. “Il Serum Institute è attualmente in Ghana a tenere colloqui con Dek Vaccines Limited”. Dek Vaccines è un’azienda ghanese che mira a iniziare a produrre vaccini entro i prossimi due anni.

Burkina Faso

Il nuovo vaccino sarà disponibile in Burkina Faso per una campagna vaccinale di massa per i bambini dai 3 mesi ai 5 anni a partire da gennaio 2024. Lo ha annunciato Christian Bernard Kompaoré, Segretario permanente per il piano di eliminazione della malaria del governo del Burkina Faso, durante una conferenza stampa a Ouagadougou in cui sono state presentate le iniziative per la giornata mondiale contro la malaria, che ricorre il 25 aprile.

Il vaccino R21, recentemente approvato dalle autorità per il controllo dei farmaci di Ghana e Nigeria, rappresenta una grande speranza per il Burkina Faso: Kompaoré ha detto che il Paese occupa la terza posizione al mondo tra i paesi più colpiti dalla malaria, dopo Nigeria e Repubblica democratica del Congo: le regioni burkinabé del Centro Sud e di Hauts-Bassins sono le più colpite e nel 2021 il Paese ha registrato 4355 morti da malaria, la maggior parte bambini al di sotto dei cinque anni.

Kompaoré ha spiegato che le tradizionali strategie di lotta alla malaria, la chemioprevenzione stagionale, la distribuzione di zanzariere impregnate di insetticidi, la sanificazione ambientale, non sono sufficienti a mettere al sicuro la popolazione da questa malattia. 

Condividi

Altre letture correlate: