Kenya, la siccità incrementa il conflitto tra agricoltori e pastori

di claudia

Il numero di keniani colpiti dalla siccità dovrebbe raggiungere i sei milioni entro gennaio, secondo le ultime proiezioni dell’Autorità nazionale per la gestione della siccità. Le piogge cadute nel Paese da ottobre sono largamente insufficienti e la situazione rimane critica. Di conseguenza – sottolinea Radio France Internationale (Rfi) – i conflitti per l’accesso alle risorse disponibili sono in aumento. È il caso, ad esempio, della contea di Kitui, una delle zone più aride del Paese.

Rfi riferisce che alla fine di novembre, nel giro di due settimane, sono stati ritrovati i corpi senza vita di due uomini nella sotto-contea di Kitui East. Secondo le autorità, sono stati vittime del conflitto tra gli agricoltori di Akamba e i pastori di cammelli somali per l’accesso all’acqua e ai pascoli.

Si ritiene che questo antico conflitto risalga all’epoca precoloniale, ma di recente è stato esacerbato dall’estrema siccità che ha devastato la regione per quasi tre anni. Secondo un senatore della contea di Kitui citato dall’emittente francese, quest’anno il conflitto avrebbe causato decine di morti. I pastori, spesso provenienti dalle vicine contee di Garissa e Tana River, sono accusati di invadere i terreni agricoli.

Una quindicina di giorni fa, le autorità locali hanno ordinato ai pastori di spostarsi o di affrontare l’evacuazione forzata, come era accaduto nel 2017 durante una precedente siccità. Il mese scorso, il caso è stato portato davanti al Senato keniota. La Commissione per la coesione nazionale del Kenya (Ncic), che dovrebbe prevenire e regolare i conflitti tra le comunità, è stata accusata di inazione. 

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