Kenya, Aics lancia un progetto per i diritti delle donne

di claudia

L’ambasciatore italiano in Kenya, Roberto Natali, e il direttore regionale di UN Women per l’Africa Orientale e Meridionale, Maxime Houinato, hanno firmato ieri un accordo per dare il via al progetto finanziato dalla cooperazione italiana Let it not Happen Again che punta a salvaguardare i diritti delle donne sopravvissute a violenze di genere attraverso l’accesso alla giustizia. Lo fa sapere l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) in una nota.

L’iniziativa, della durata triennale e del valore di 1,8 milioni di euro sarà realizzata da UN Women, in collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohcrhr), nelle contee di Nairobi, Kisumu, Kilifi, Isiolo, Bungoma e Vihiga, sosterrà l’attuazione di riforme politiche e il rafforzamento delle istituzione. Si concentrerà sull’emancipazione delle donne, il riconoscimento del ruolo e dei diritti delle donne nella società e l’accesso alla giustizia per le vittime di violenza.

“L’Italia crede fermamente che la parità di genere e l’emancipazione delle donne siano essenziali per sradicare la povertà e costruire una società basata sullo sviluppo sostenibile, sulla giustizia sociale e sui diritti umani”, ha affermato l’ambasciatore Natali durante l’evento di lancio. “Il messaggio che vogliamo lanciare anche oggi è: Che non accada più!”.

Il titolare della sede Aics di Nairobi, Giovanni Grandi, tra i presenti, ha dichiarato: “Questa nuova iniziativa segna una transizione nell’approccio della Cooperazione italiana in Kenya alla lotta alla violenza di genere, avendo una portata più ampia in termini di durata temporale, risorse finanziarie e numero di contee di intervento”.

Secondo il responsabile di UN Womwn Houinato, “uno dei principali risultati di questa partnership è stato che le elezioni in Kenya sono state in gran parte pacifiche con un numero considerevolmente inferiore di segnalazioni di casi di violenza di genere, rispetto alle elezioni del passato”. Tuttavia, ha aggiunto che il  lavoro non è ancora finito: “Dal momento che la violenza di genere persiste ancora in Kenya, dobbiamo basarci sulle lezioni apprese per sostenere una programmazione completa di prevenzione e risposta, che affronti i fattori sociali e strutturali che guidano la violenza di genere”.

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