Imprenditori italiani in Africa

di claudia

di Andrea Marco Silvestri – Centro studi AMIStaDeS

Il continente africano è da tempi immemori una meta simbolo di mistero, esplorazione e grandi opportunità. Anche dopo la globalizzazione e la fine del colonialismo, questo sentimento quasi universale non è scomparso ma solamente cambiato. Oggi a fare la differenza nelle opportunità per l’occidente in Africa sono le opportunità imprenditoriali, fortunatamente sempre più spesso basate sullo sviluppo di mercati interni agli Stati e non sullo sfruttamento delle ricche terre africane. In questa nuova spinta imprenditoriale cooperativa con i governi africani, il nostro Paese è in prima linea come virtuoso esempio di lungimiranza.

Le mete imprenditoriali africane

Fra le mete più gettonate del commercio e degli investimenti africani troviamo in primissima posizione la rinomata Nazione del Sudafrica, già nota come la prima economia africana (in competizione con il gigante nigeriano), il Sudafrica è il Paese più sviluppato del continente ed il primo estrattore di oro, platino e diamanti.

Subito dopo il colosso sudafricano vediamo i Paesi del Maghreb attirare l’imprenditoria delle grandi società petrolifere europee ed italiane. Algeria, Libia, Egitto, Marocco e Tunisia sono i partner ideali per chi vuole investire nel petrolio grezzo. Un settore di investimenti sempre dinamico e complesso, riservato a coloro che hanno un occhio attento anche ai rapidi cambiamenti geopolitici capaci di influenzare il prezzo dei barili di greggio.

Ultimo ma non per importanza, la zona del Sahel attira sempre più di frequente l’occhio attento di imprenditori che sanno vedere il potenziale della micro-imprenditoria agricola lo sfruttamento strategico di piantagioni sempre più care e potenzialmente a rischio. Paesi trainanti dell’economia saheliana, Senegal e Costa D’Avorio.

I settori in crescita

L’azione di investire nel continente africano varia di settore in settore per una serie di fattori quali la propensione al rischio e gli aspetti etici. Vediamo di seguito i settori commerciali in più rapida ascesa negli ultimi decenni.

Agricoltura

Il settore agricolo è sempre stato tra i più importanti in Africa. Terra tradizionalmente dedita a forme diversificate ed estremamente creative di coltivazione, oggi il continente si conferma come un colosso dell’ambito produttivo alimentare con un fatturato di miliardi di euro all’anno nella produzione di cereali ed altri vegetali. Desertificazione, guerre ed inquinamento stanno ovviamente incidendo sulla produzione ma anche sulle reazioni delle popolazioni che la praticano per proteggerla. Per la prima volta in secoli ci sono terreni che si trasformano da una produzione estensiva ad intensiva per massimizzare la rendita.

Energia

L’energia elettrica e le nuove energie rinnovabili stanno diventando gradualmente fra i business più redditizi in moltissimi Paesi africani. Colossi dell’energia come ENI sono già attivi da anni anche in territori a rischio per garantire la messa a punto di grandi opere atte a produrre e distribuire energia in territori poco coperti o che comunque sviluppano gradualmente un fabbisogno energetico non garantito dalle strutture statali standard.

Materie prime

Il continente africano è sicuramente il più fornito dal punto di vista di materie prima utili a settori molto diversi fra loro quali quello tessile, minerario, edilizio o i settori relativi alla trasformazione del cibo.

Tecnologia

L’avanzamento tecnologico africano è spesso sottovalutato dall’opinione pubblica ma l’Africa si sta scavando una nicchia specifica nella produzione di software a basso costo e nella fornitura di determinati tipi di servizi legati all’ambiente IT. Investire in tal senso si rivela spesso come un’ottima scelta strategica per imprenditori di grandi e medie dimensioni. Complice dei lauti guadagni vi è sicuramente una mano d’opera a basso costo ed una logistica snella e semplificata tipica del settore specifico.

Impresa come mezzo diplomatico

Fare impresa in Africa oggi non significa soltanto ricercare soluzioni di business convenienti. Sicuramente il profitto e la sostenibilità del progetto imprenditoriale restano le priorità del buon “uomo d’affari” ma nell’epoca contemporanea, investire in determinati contesti significa anche compiere una scelta politica. Sebbene spesso queste scelte siano inconsapevoli e dettate unicamente da condizioni economico-finanziarie favorevoli, scegliere alcune zone dell’Africa come terreno in cui fare impresa comporta di fatto una scelta politica con relative conseguenze socio-economiche riscontrabili a livello locale e globale.

L’Italia si è spesso distinta, nel corso dell’ultimo secolo, per la capacità di mantenere ottimi rapporti anche con potenze che generalmente sono una sfida diplomatica per il mondo occidentale.

Resta da chiedersi se il fascino e la parlantina italiana resteranno capisaldi sufficienti a convogliare gli sforzi imprenditoriali verso progetti sostenibili, sicuri e redditizi sia per il nostro Paese, sia per i diversi Stati africani con cui i nostri imprenditori si trovano a trattare. Sicuramente una sfida, ma anche una grande serie di opportunità in un mondo che cambia a ritmi frenetici e di difficile previsione.

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