Gran Bretagna – La malaria uccide da 50mila anni

di Enrico Casale
malaria

Una ricerca condotta al Wellcome Sanger Institute di Cambridge e pubblicata dalla rivista Nature Microbiology, ha messo in evidenza la storia della malaria e di come questa malattia sia diventata, nel corso del tempo, uno dei più spietati killer del genere umano.

I ricercatori hanno messo a confronto sette tipi di malaria e hanno  tracciato l’albero genealogico del plasmodio, il parassita causa della patologia. Attraverso questa analisi hanno scoperto che, circa 50.000 anni fa, alcuni parassiti, fino ad allora innocui, si sono trasformati geneticamente. Questa trasformazione ha permesso al plasmodio di infettare i globuli rossi umani. I ricercatori ora stanno studiando proprio questa mutazione perché, se individuato il «pezzo di Dna» mortale», si potrebbe avere in mano le chiavi per curare la malattia attraverso lo sviluppo di  farmaci e vaccini.

«Il nostro studio ha messo insieme le serie sequenziali di passaggi che hanno creato le trasformazioni che consentendo ai parassiti non solo di entrare negli umani ma di rimanerci», ha spiegato uno dei ricercatori principali, il dottor Matt Berriman.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno oltre 200 milioni di persone sono infette dalla malaria; nel 2016, ultimi dati disponibili, la malattia ha causato la morte di quasi mezzo milione di persone a livello mondiale e la maggior parte di quelle morti erano bambini sotto i cinque anni.

Di gran lunga la specie più mortale del parassita che causa questa piaga di salute globale è il Plasmodium falciparum.

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