Etiopia, forze del Tigray denunciano una violazione della tregua

di claudia
soldati etiopia

Il Comando militare delle forze armate del Tigray ha denunciato la violazione della tregua in atto dallo scorso marzo nella regione settentrionale dell’Etiopia da parte del governo di Addis Abeba.

In un comunicato riportato dall’emittente locale Tigray Tv, il Comando del Tigray ha riferito di attacchi lanciati dalle forze armate etiopi contro postazioni militari a Dedebit, nella zona nord-occidentale della regione: “Lunedì, le forze etiopi hanno lanciato bombardamenti di artiglieria per almeno un’ora a partire dalle 16″. Il Comando ha escluso si sia trattato di un incidente, accusando Addis Abeba di “un attacco deliberato” e che “solo il governo etiope sarà responsabile di un secondo round di una guerra distruttiva”. Al momento non ci sono state reazioni da parte di Addis Abeba.

La notizia del presunto attacco è stata diffusa dopo che il governo di Addis Abeba ha riferito di un incontro tra il Comitato di pace e il corpo diplomatico per illustrare le iniziative avviate nell’ambito del processo di pace per il nord del Paese. Stando alla nota diffusa dal governo, il Comitato ha sottolineato “la necessità di concludere al più presto un accordo di cessate il fuoco” per garantire gli aiuti umanitari nelle regioni Tigray, Amhara e Afar, ripristinare i servizi essenziali e “gettare le basi per il futuro dialogo politico” che metta fine al conflitto scoppiato nel Tigray nel novembre 2020 e poi estesosi alle regioni vicine.

Il Comitato ha anche informato il corpo diplomatico che “sono in corso tutti i preparativi facilitare una rapida ripresa dei servizi essenziali nelle condizioni favorevoli che si verrebbero a creare una volta concluso un cessate il fuoco”,  e che sono in atto tutte le iniziative, “in collaborazione con l’Unione africana, per poter stabilire luogo e tempo dei colloqui e avviare così in tempi rapidi i negoziati di pace e concludere a breve un accordo di cessate il fuoco”.

Il presidente del Tigray, Debretsion Gebremichael, ha più volte posto come precondizione per l’avvio di un dialogo con il governo federale il ripristino dei servizi essenziali nella regione. Immediata è stata quindi la reazione del portavoce e consigliere del presidente, Getachew Reda, alla pubblicazione della nota: “Il cosiddetto Comitato per la Pace istituito dal regime di Abiy Ahmed è impegnato nel suo consueto gioco di offuscamento per ingannare la comunità internazionale mentre le sue forze stanno attivamente provocando le nostre forze su vari fronti”. Secondo il portavoce, il governo di Addis Abeba non è interessato a “negoziati pacifici se non come tattiche dilatorie prima che possa scatenare un altro round di campagna genocida contro il popolo del Tigray”.

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