Ciad: Exxon Mobil fa causa a dipendenti per sciopero

di Enrico Casale
disastro petrolifero

Dipendenti della Exxon Mobil, disoccupati da oltre un mese, sono stati convocati al tribunale di primo grado di N’Djamena, a seguito di una denuncia della società petrolifera che li accusa di aver fatto perdere denaro alla ditta a causa di scioperi del personale. Si tratta, come riferisce Rfi, dell’ennesima puntata della battaglia giudiziaria che accompagna il ritiro della major americana dal Ciad, dove ha ceduto gli asset a una compagnia britannica.

Exxon accusa i lavoratori di aver causato perdite per oltre 30 miliardi di franchi Cfa , oltre 45 milioni di euro, a causa degli scioperi organizzati contro i cambiamenti societari.

L’avvocato della difesa sostiene che si tratta di una manovra diversiva della Exxon. “Non solo questi dipendenti non lavorano, avendo visto il proprio contratto sospeso, non hanno ricevuto stipendio questo mese, e sono inoltre perseguitati davanti ai tribunali. È aberranteante”, ha detto il legale a Rfi. Le parti sono convocate il prossimo 9 dicembre per il seguito.

Presente dal 2003 nel sud del Paese, dove sfrutta i pozzi petroliferi dell’area di Doba, Exxon Mobil ha annunciato la cessione a nuovo acquirente a giugno, suscitando un braccio di ferro con il personale che contesta i contenuti del passaggio di proprietà.

La manna petrolifera ciadiana non ha portato alcun benessere per le popolazioni della regione. A 18 anni dall’avvio dello sfruttamento petrolifero nella regione del Logone Oriental, la città di Doba è ben lungi dal somigliare al capoluogo di una provincia petrolifera. Secondo gli abitanti di Doba, lo sfruttamento del petrolio è addirittura considerato una maledizione.

Un velo di opacità circonda anche la gestione dei proventi del petrolio, che in buona parte sono finiti a N’Djamena, nell’equipaggiamento e nell’addestramento delle forze armate, e, si sospetta, nelle tasche di alcuni dignitari del regime.

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