Casamance in bici e piroga

di claudia

di Marco Trovato

La Casamance, regione meridionale del Senegal – dominata da foreste, fiumi e praterie verdeggianti – è uno stupefacente scrigno di bellezze naturalistiche da scoprire a poco a poco. Non bisogna avere fretta di visitarla, evitate di correre come forsennati sui fuoristrada. Il ritmo del viaggio dev’essere lento. Solo così si può apprezzare la quiete della sua popolazione di etnia diola (l’unica non islamizzata del Paese), costituita da contadini e pescatori che hanno preservato usi e costumi della tradizione. Le giornate sono scandite dal lavoro nelle risaie, dalle reti gettate nell’oceano, dalla raccolta delle ostriche giganti, dai ragazzi che si arrampicano sulle palme per spillare il succo alcolico, dal cinguettio degli uccelli (la regione è un paradiso per gli amanti del birdwatching), dalle feste e dalle cerimonie animiste che animano le notti sotto le stelle. Non resta che lasciarsi incantare.

Il consiglio è di girare con le guide locali dell’associazione Casamance VTT, brave e affidabili, che organizzano tour a piedi, in mountain bike e in kayak. Vi proporranno itinerari da mezza giornata fino a cinque giorni, con visite a villaggi pittoreschi e sovrani locali, piccoli musei comunitari, vestigia coloniali, abitazioni tipiche (imperdibili le case a impluvium in fango e paglia, capaci di raccogliere l’acqua piovana in un cortile interno). La passione e la competenza di questi giovani accompagnatori, che hanno sede al villaggio di Oussouye, saranno il passepartout che vi consentirà di aprire le porte segrete della Casamance. www.casamancevtt.com

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