Burkina Faso, turismo in crollo verticale

di claudia
moschea di Bobo-Dioulasso Bobo-Dioulass

Era considerato un’oasi di pace. La sua popolazione era conosciuta per la proverbiale accoglienza e per il calore con cui ospitava ogni anno migliaia di visitatori occidentali. La patria di Thomas Sankara, povera di risorse ma ricca di cultura (nella foto di apertura la Moschea di Bobo Dioulasso), non è più, da tempo, una meta privilegiata per viaggi turistici. Nel 2020 il Burkina Faso ha subito un calo degli arrivi turistici complessivi pari al 23,5% rispetto all’anno 2019, a causa del terrorismo e degli effetti della pandemia. Lo ha riferito questa mattina la ministra burkinabè responsabile della Cultura e del turismo, Valérie Kaboré. “Oltre alla crisi sanitaria, il Burkina Faso sta affrontando la crisi umanitaria e di sicurezza che scuote la subregione dal 2012. Questa doppia crisi ha portato, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale del turismo, a un calo degli arrivi complessivi del 23,5% nel 2020 rispetto all’anno 2019″ ha detto Kaboré, sottolineando che questa tendenza è molto più pronunciata a livello di turismo inbound, che ha registrato un calo del 53,3%. Secondo la ministra la crisi pandemica ha portato nel 2020 a un drastico calo, del 74%, degli arrivi di turisti internazionali.

Il Burkina Faso ha avviato un processo di adattamento del proprio “sistema turismo” al fine di affrontare le nuove sfide attraverso l’adozione di un programma per lo sviluppo del turismo sostenibile, il processo di creazione di un programma di sviluppo turistico interno e la continua attuazione di una strategia di comunicazione efficace nell’attrarre turismo: “Il culmine di tutti questi progetti consentirà di rilanciare il turismo in Burkina Faso”.

Dal 2015 il Burkina Faso è bersaglio di attacchi terroristici che hanno causato molte vittime e migliaia di sfollati interni.

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