Atletica, Africa protagonista

di Enrico Casale

I Campionati mondiali di atletica che si sono tenuti in questi giorni a Doha sono terminati nel segno dell’Africa.

L’Uganda ha festeggiato la seconda medaglia d’oro, dopo quella di Halimah Nakaayi negli 800m femminili, grazie al trionfo di Joshua Cheptegei. Già vincitore dei 5’000m alla Weltklasse di Zurigo, il 23enne ha battuto etiopi e keniani sui 10’000, chiudendo con il miglior tempo del 2019 in 26’48″36.  Il Kenya si è comunque riscattato nei 1’500m con Timothy Cheruiyot.

Sabato gli africani avevano vinto anche la maratona corsa a ritmi inevitabilmente controllati e coi protagonisti alla continua ricerca d’acqua, di ghiaccio e di spugne bagnate. La gara, fino a poco dopo il 20° km, vive dell’assurdo tentativo di fuga del 29enne paraguaiano Derlys Ayala, uno che – per dire la serietà del tentativo – tredici giorni fa ha vinto la maratona di Buenos Aires col personale di 2h10’27”. Accumulato un vantaggio massimo di 1’06” al 14° km e poi inevitabilmente terminato il suo show a favore di telecamere (parziali ogni 5 km di 15’06”, 15’34”, 15’54” e 16’04”), comincia la vera maratona. Dalla mezza (1h05’39”), in testa si forma un gruppo di sei, composto dall’eritreo Tadese, sempre molto attivo, dal sudafricano Mokoka, dagli etiopi Desisa e Geremew e dai keniani Kipruto e Kirui, campione uscente. Gente vera, insomma.

Vince il 29enne Desisa (2h10’40”), uno dal prestigiosissimo curriculum, fatto anche dell’argento iridato di Mosca 2013, di due vittorie e due secondi posti a Boston (con successo nell’edizione 2013, quella dell’esplosione di due bombe sul traguardo) e quattro piazzamenti tra i primi tre a New York, con trionfo nell’ultima edizione incluso. Geremew finisce a 4”, Kipruto a 11”. Quindi Hawkins, Mokoka e Tadese. Rachik chiude 12° (quarto europeo) in 2h12’41”. Gli altri azzurri: Eyob Faniel, con gara tutta in rimonta, è 15° in 2h13’57”, Daniele Meucci ritirato dopo il 30° km, dov’era transitato 29°.

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