Africa Occidentale, un appello per confini più sicuri e controllati

di claudia
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Rendere i propri confini affidabili e sicuri: è l’appello rivolto ai rappresentanti dell’Africa occidentale dal direttore regionale dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Christopher Gascon, in occasione del lancio del meccanismo integrato per la stabilità delle frontiere, svoltosi ad Abidjan.

Gascon ha esortato ogni Stato a lavorare per raggiungere l’obiettivo di avere frontiere sicure, riferisce l’Aip. Attraverso la sua Divisione Immigrazione e Governance delle Frontiere (Ibg), l’Oim sostiene gli Stati membri nel miglioramento delle politiche, della legislazione, dei sistemi operativi, delle risorse umane e delle strutture amministrative e tecniche necessarie per rispondere in modo più efficace alle varie sfide poste dalla migrazione e dalla gestione delle frontiere.

Le attività della Divisione sono coerenti con l’impegno dell’Oimnel facilitare la migrazione e la mobilità ordinata, sicura e regolare.

Nell’Africa centrale e occidentale, l’Ibg fornisce sostegno per rafforzare la presenza e la capacità degli Stati alle frontiere e migliorare la governance dei confini.

A nome del ministro dell’Interno e della Sicurezza, il generale Touré Seydou ha incoraggiato ogni Paese della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas/Cedeao) a istituire la propria commissione nazionale sulle frontiere e ad animarla in modo efficace.

“Abbiamo confini porosi, confini presunti. Nella maggior parte di queste aree lo Stato non esiste e ciò costituisce la base per le reti di criminali organizzati. Dobbiamo garantire che i confini siano zone economiche e di pace. Questo meccanismo, finanziato dalla cooperazione tedesca, favorisce tutto questo”, ha spiegato il generale Touré.

La violenza continua ad intensificarsi non solo nel Sahel, ma anche nei paesi del Golfo di Guinea (Benin, Costa d’Avorio, Ghana e Togo). In questo contesto, oltre il 40% degli eventi violenti e dei decessi si verifica entro 100 km da un confine terrestre e il 10% dei decessi dovuti a violenza politica avviene entro 10 km da un confine.

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