A Milano l’attivismo visuale di Muholi

di claudia

di Stefania Ragusa

Finalmente anche in Italia è stata allestita una personale della fotografa sudafricana Zanele Muholi. Al Mudec di Milano, via Tortona 56, fino al 30 luglio si può visitare la mostra Muholi. A visual activist, curata da Biba Giacchetti e focalizzata sull’autoritratto, ossia il mezzo espressivo privilegiato dall’artista a partire dal 2012, anno in cui tutto il suo archivio e molto materiale inedito le viene sottratto attraverso un furto intimidatorio.

Muholi, classe 1972, è infatti una delle voci preminenti del cosiddetto visual activism. I suoi temi sono il razzismo, il femminismo e le politiche di genere. Grazie a lei e ai suoi lavori molte questioni drammatiche sono riuscite a traversare la cortina di silenzio in cui erano avvolte e a raggiungere l’opinione pubblica. Ci riferiamo, per esempio, ai cosiddetti stupri correttivi perpetrati ai danni delle lesbiche in Sudafrica, un argomento di cui in Italia parlò per la prima volta il quotidiano il Manifesto nel 2008, raccogliendo uno spunto offerto da Muholi all’interno di una delle sue prime mostre collettive nel nostro Paese. Ambassador di spicco della comunità LGBTQIA+, l’artista ha sempre scelto di esporsi in prima persona ed è stata per questo molto avversata, diventando oggetto di minacce e intimidazioni. Il Sudafrica ha una Carta costituzionale avanzatissima, che bandisce qualsiasi tipo di discriminazione. Ma la realtà del Paese, come provano gli alti tassi di violenza ai danni delle minoranze, è drammaticamente differente.

Tornando agli autoritratti, ciascuno racconta una storia precisa, è un riferimento a esperienze personali o una riflessione su un contesto sociale e storico più ampio. Oggetti di uso comune, ripresi in maniera fortemente simbolica, sono posti in un dialogo serrato con il suo corpo trasfigurandolo, raccontando “altro” allo spettatore, costringendolo ad andare oltre il primo livello di lettura dello scatto. Nell’immagine che pubblichiamo, per esempio, il vestito-installazione indossato da Muholi è fatto con le fascette che la polizia sudafricana usa per immobilizzare chi delinque.

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