31/03/14 – Centrafrica – Dopo violenze soldati ciadiani tensioni e incognite

di AFRICA

 

“La situazione è molto incerta e la tensione è alle stelle dopo le violenze del fine settimana al nord di Bangui. Purtroppo anche dalle nostre missioni ci giungono notizie preoccupanti, in particolare da Dekoua, presa tra due fuochi Seleka e Anti-Balaka”: lo dice alla MISNA padre Giorgio Aldegheri, superiore dei missionari comboniani in Centrafrica.

“Un gruppo di soldati ciadiani è riuscito a entrare indisturbato nel municipio di Bégoua e all’insaputa dei comandanti. Senza alcuna ragione apparente ha aperto il fuoco contro dei civili. Del resto i militari inviati da N’Djamena hanno già gravi precedenti a carico e non sono affatto ben visti dalla popolazione locale” prosegue la fonte missionaria contattata nella capitale, dove “è stato vivamente sconsigliato di percorrere le strade che portano all’uscita nord da Bangui, il Pk12”. Miliziani dei gruppi di autodifesa Anti-Balaka, costituiti per far fronte agli attacchi degli ex ribelli Seleka, “hanno minacciato di vendicarsi dai soldati ciadiani” del contingente panafricano Misca, “se questi dovessero ritornare in città” aggiunge la fonte missionaria. Ufficialmente i soldati ciadiani sono venuti a Bangui per prelevare alcuni compatrioti e cittadini musulmani desiderosi di lasciare la capitale, ma senza informare il comando Misca né i francesi di Sangaris. Stando a bilanci diffusi da amministratori locali, le vittime degli scontri a fuoco di ieri sono almeno 24, mentre i feriti oltre cento.

Le ultime segnalazioni giunte a padre Aldegheri in provenienza dalle missioni comboniane evidenziano la grande volatilità della situazione sul piano della sicurezza in più località centrafricane. “Un nostro confratello partito per Dekoa (centro) è stato obbligato a far ritorno a Bangui. Militari francesi di Sangaris e truppe africane sconsigliano spostamenti a nord della capitale, dove potrebbe essere attuato un intervento straordinario” dice ancora padre Aldegheri. A Dekoa, un missionario è stato minacciato di morte da un ex ribelle Seleka, ma sul posto ci sono anche gli Anti-Balaka che si apprestano a bloccare il gruppo elettrogeno locale per isolare la località sul piano delle telecomunicazioni. “Ci sono sacche di miliziani armati delle due forze contrapposte che minacciano Dekoa, ma anche altre località del centro – Sibut, Bangoro – fino al nord, tra cui Ndélé. Sono difficili da sradicare persino per le forze francesi o africane dispiegate nel paese” sottolinea il superiore dei comboniani. – Misna

 

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