25/09/13 – Sudan – Proteste contro il carovita, “ma il governo soffocherà la primavera”

di AFRICA

 

“Finora la città di Port Sudan era stata risparmiata dalle proteste che invece, oggi, sono cominciate anche qui da noi. Ma si era trattato di un’eccezione: tutto il paese è in subbuglio e il malessere è diffuso”: così fonti missionarie, anonime per ragioni di sicurezza, raccontano alla MISNA gli ultimi sviluppi nel paese, dove lunedì è esplosa la rabbia della popolazione per l’abolizione dei sussidi al carburante.

“È vero, come ha ripetuto il presidente al Bashir alla televisione, che la misura era stata ampiamente annunciata, nell’ambito di un pacchetto di provvedimenti di austerity ideati per far fronte alla crisi e al deficit di bilancio – spiega l’interlocutore – ma in un giorno i prezzi sono saliti alle stelle, causando una rabbia incontrollata”.

Il costo dei carburanti, al distributore, è notevolmente aumentato: “Siamo passati da 12 a circa 21 sterline al gallone (tre dollari per 3,8 litri) per la benzina, mentre una bombola del gas da cucina è aumentata da 15 a 25 sterline” dice ancora la fonte, secondo cui “la protesta ha coinvolto ampi strati della società, persino le donne sono scese in strada, battendo sui fondi delle pentole”.

Intanto nel paese sale il bilancio degli ultimi tre giorni di disordini che da Khartoum, Omdurman e Wad Madani sembrano ormai aver contagiato numerosi altri centri del paese: se il governo e la stampa ufficiale riferisce di tre morti, attivisti e siti internet vicini all’opposizione parlano ora di oltre 10 vittime e centinaia di arresti.

Per contrastare l’ondata di malcontento – che le autorità accusano essere fomentato da esponenti della ribellione e dell’opposizione – il governo centrale ha disposto una massiccia presenza delle forze armate per le strade e attorno agli obiettivi sensibili. Negli ultimi due giorni, le sedi del Partito del Congresso nazionale (Ncp) a Omdurman e Wad Madani sono state incendiate, assieme alle sedi di altre istituzioni e banche commerciali.

Poco fa, dopo ore di black-out, la connessione Internet è stata ripristinata in varie zone del paese, e su twitter è già comparso l’hashtag #sudanrevolts per ottenere e dare informazioni circa gli eventi nel paese. In molti, tra gli internauti, si aspettano che il coprifuoco venga decretato nelle prossime ore.

“La polizia e i ‘mukhabarat’, gli agenti dell’Intelligence, sono dappertutto” osserva l’interlocutore di MISNA, secondo cui a metterli in allarme sono stati gli slogan urlati ieri dai giovani scesi in piazza, davanti all’università di Gezira, a Khartoum, che recitavano ‘Il popolo vuole la caduta del sistema’. Un ritornello reso famoso dalle rivolte in Egitto e Tunisia. “Sono ben armati – dice – e decisi ad impedire che il malcontento sociale sfoci in una Primavera sudanese”. – Misna

 

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