18/04/14 – Guinea Bissau – Al ballottaggio tra partecipazione e speranza

di AFRICA

 

Le elezioni sono state finora tra le più aperte e partecipate nella storia della Guinea Bissau: lo dicono fonti della MISNA in questa ex colonia portoghese dell’Africa occidentale, alcuni giorni dopo il primo turno e a poche settimane dal ballottaggio decisivo per la scelta del capo dello Stato.

“Il voto di domenica – dice padre Augusto Mutna Tamba, vice-direttore dell’emittente cattolica Radio Sol Mansi – è stato caratterizzato da una forte affluenza, dall’assenza di incidenti e polemiche sopra le righe e dal giudizio positivo della gran parte dei circa 400 osservatori stranieri incaricati di monitorare lo scrutinio”.

Il Partito africano per l’indipendenza di Guinea e Capo Verde (Paigc), ex movimento della liberazione divenuto prima forza politica dopo il 1975, ha ottenuto la maggioranza dei seggi in parlamento. Il suo capolista, Domingos Simoes Pereira, sarà primo ministro. Ancora aperta, invece, l’elezione del presidente. Al ballottaggio del 18 maggio circa 776.000 aventi diritto potranno scegliere tra il candidato del Paigc, José Mario Vaz, e l’indipendente Nuno Gomes Nabiam. Domenica il primo ha ottenuto il 41% dei consensi, il secondo il 25%. Ma in vista del ballottaggio potrebbero essere strette nuove alleanze. “È possibile che Vaz cerchi intese con il terzo e il quarto candidato classificati nel tentativo di aumentare il suo margine di vantaggio – dice padre Augusto – ma a oggi l’esito dell’elezione resta incerto”.

Durante le operazioni di voto non sono state segnalate ingerenze e violazioni ricollegabili al ruolo chiave che, sin dall’indipendenza, le Forze armate hanno avuto in Guinea Bissau. Alcune fonti sostengono che Nabiam possa contare sul sostegno dell’esercito come in passato Kumba Yala, ex presidente e suo mentore scomparso proprio questo mese. Le elezioni sono le prime dal golpe militare del 2012, messo a segno proprio tra il primo e il secondo turno del voto. Nelle intenzioni dell’Onu e dei mediatori africani, lo scrutinio deve porre fine a una fase “di transizione” e consentire di ripristinare il “rispetto dell’ordine costituzionale”. – Misna

 

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