17/03/2015 – Nigeria – «Il rischio è che la violenza permanga dopo Boko Haram»

di Enrico Casale

L’odio e la diffidenza seminati da Boko Haram nel nord della Nigeria rischiano di durare anni anche dopo la scomparsa del gruppo islamista. È quanto emerso dal seminario intitolato “L’estremismo religioso e le sue sfide al dialogo interreligioso”, organizzato dalla Conferenza Episcopale dell’Africa Occidentale (CERAO/RECOWA), insieme all’Ufficio Missione e dialogo della Conferenza Episcopale della Nigeria. All’incontro hanno partecipato tra gli altri il Card. John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, e Sua Ecc. Mons. Mathew Hassan Kukah, Vescovo di Sokoto, che lo ha organizzato. Scopo dell’iniziativa era quello di trovare modalità concrete per contrastare la minaccia dell’estremismo religioso.
Uno studioso musulmano, il prof. Kyari Mohammed della Modibo Adama University, ha condannato con forza le azioni di Boko Haram che ha definito un gruppo locale con ambizioni globali. L’esperto ha sottolineato però che tra le cause che hanno dato origine a Boko Haram vi sono il malgoverno, l’impunità e la corruzione delle élite nigeriane. Queste ultime, ha ricordato l’esperto, sono state educate all’occidentale e gli estremisti di Boko Haram (che significa “l’educazione occidentale è proibita”) hanno avuto buon gioco a presentare la corruzione come derivante dalla cultura occidentale. “Le persone colte non sono state buoni ambasciatori dell’educazione occidentale” ha affermato il prof. Mohammed.
“Anche se Boko Haram dovesse scomparire oggi, lascerà una società lacerata e violenta – ha aggiunto – perché tutti i gruppi delle aree dove è presente Boko Haram sono vittime delle violenze. Le immani distruzioni e le perdite subite fanno sì che molti abbiano perso fiducia nel governo”. Inoltre la presenza di gruppi di autodifesa civile (Joint Task Force- JTF) rischia di essere in futuro fonte di nuova instabilità. Per vincere la sfida di Boko Haram occorre dunque puntare sul dialogo con le popolazioni locali e sulla promozione dello sviluppo economico. – L.M. – Fides.org

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