di Marco Trovato

Smaltita la delusione per la finale della Coppa d’Africa, persa contro l’Algeria, i senegalesi continuano a ostentare l’attaccamento per i colori della nazionale. E tra i tanti tifosi a Dakar non passa inosservato Pape Ngom, nella foto scattata dalla nostra inviata Luciana De Michele. “Mi vesto così per patriottismo”, racconta. “Per valorizzare la cultura e le tradizioni del mio Paese. Sono orgolioso di essere senegalese”. Ok, ma il colbacco con la stella dell’Armata Rossa? “Sono stato in Russia e oggi devo incontrarmi degli amici russi! Lo indosso in loro onore… Malgrado il caldo, è un segno di benvenuto”. La parola wolof teranga può essere tradotta in italiano come “ospitalità”. In realtà significa molto di più: accoglienza calorosa e sorrisi sinceri nei confronti del visitatore; piacere nel prendersi cura dell’ospite, specie se straniero. Pape, con il cappello sovietico sulla testa, è la personificazione perfetta della fantasia e dell’ospitalità senegalese.

 

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