11/07/13 – Mali – Governatore a Kidal, verso ripresa attività petrolifere

di AFRICA

 

“Sono felice di raggiungere Kidal. Oggi la priorità riguarda l’organizzazione delle presidenziali”: lo ha detto il governatore del capoluogo settentrionale, il colonnello Adama Kamissoko, in partenza da Bamako a bordo di un volo della missione Onu (Minusma), dispiegata in Mali dal 1° luglio. Kamissoko, originario del sud del paese, è stato nominato lo scorso maggio ma finora non si potuto insediare a causa dell’opposizione della ribellione tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), che ha preso le armi contro Bamako nel gennaio 2012. Il ritorno del governatore a Kidal, accompagnato da alti responsabili dell’amministrazione centrale, è stato reso possibile dall’accordo di pace firmato il mese scorso tra il governo maliano e i tuareg.

Fonti diplomatiche hanno precisato che più che un insediamento vero e proprio, il governatore Kamissoko effettuerà una missione di pochi giorni per far partire le attività tecniche della pubblica amministrazione incaricata di stilare le liste elettorali definitive in vista delle presidenziali in agenda per il 28 luglio. Tuttavia in città la situazione rimane tesa ed incerta anche dopo il dispiegamento la scorsa settimana di circa 200 soldati regolari. Fisicamente alla sede del governatorato è ancora stabilito il quartiere generale dell’Mnla, quindi Kamissoko dovrà alloggiare alla base dei soldati francesi della missione Serval. Inoltre a far temere per la stabilità di Kidal sono le rivalità tra le varie comunità – in particolare gli Imghad e gli Ifohas – e le ultime accuse dei tuareg al governo di Bamako. “Nessuno dei nostri detenuti è stato liberato dall’entrata in vigore del cessate-il-fuoco, una clausola prevista dall’articolo 18 dell’accordo firmato il mese scorso che Bamako non sta rispettando” ha dichiarato dal Burkina Faso il vice presidente dell’Mnla, Mahamadou Djeri Maiga.

Nel frattempo, la normalizzazione della sicurezza nelle altre regioni settentrionali di Gao e Timbuctù ha spinto il governo di transizione ad autorizzare le prospezioni di oro nero. Sulla base di un rapporto stilato dal ministero delle Miniere, il consiglio dei ministri ha autorizzato la società Corvus Resources Management Ltd ad esplorare, sfruttare, trasportare e raffinare gli idrocarburi liquidi o gassosi che saranno rinvenuti nello blocco numero sei del bacino di Taoudeni. La convenzione firmata con l’azienda straniera, con sede nelle isole Cayman, autorizzata ricerche e sfruttamento per un periodo di quattro anni; il costo stimato dei lavori è di circa 35 milioni di dollari. La stampa maliana, tra cui il sito Malijet, sottolinea che “la nazionalità esatta della società non è stata precisata anche si il governo saprà con chi ha concluso affari”, aggiungendo che “è registrata in un paradiso fiscale, è stata creata soltanto nel 2012 e stranamente il suo sito internet non è attivo, facendo pesare dubbi sulla sua credibilità”. – Misna

 

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