06/05/14 – Sudafrica – Elezioni: a Soweto, sognando un paese più giusto

di AFRICA

 

“C’è meno entusiasmo rispetto al voto storico di 20 anni fa e la consapevolezza che la democrazia, oltre a essere una conquista, è un cammino pieno di ostacoli”: padre Sebastian Roussow, parroco di Regina Mundi, la cattedrale di Soweto simbolo della lotta contro l’apartheid, parla con la MISNA delle elezioni di domani.

Un voto preceduto da una giornata di riflessione, priva di comizi e tribune politiche alla radio o in televisione. “Facciamo tutti un respiro profondo” scherza padre Sebastian, raccontando dei sentimenti e dei dubbi che ancora ieri sera gli hanno confidato alcuni suoi parrocchiani. “Nelle loro parole – dice il sacerdote – ho sentito la consapevolezza che la democrazia è un processo, spesso lento e difficile; com’è lontano l’entusiasmo di quel 27 aprile 1994, quando sudafricani bianchi, neri e ‘coloured’ poterono votare insieme per la prima volta!”.

Anche domani, per la verità, si recherà alle urne chi finora non ha potuto dire la sua. Sono i Born Free, i nati liberi, che non hanno conosciuto l’apartheid e rappresentano ora il 2,5% degli oltre 25 milioni di potenziali votanti. “La loro – sottolinea padre Sebastian – sarà una partecipazione speciale, tutta proiettata verso il futuro e un paese più giusto”.

Il Sudafrica è spesso descritto come uno dei paesi più disuguali al mondo, condizionato da un divario crescente tra ricchi e poveri. Un problema evidente anche a Soweto, sottolinea padre Sebastian, “dove chi ha fatto fortuna o appartiene a una nuova classe media vive a poche centinaia di metri di distanza da chi ha per tetto un pezzo di lamiera”. Per gli uni e per gli altri Regina Mundi resta un riferimento, per ragioni religiose o ideali. Nel 1976, durante la rivolta di Soweto, i ragazzi neri si rifugiarono nella cattedrale per scampare ai proiettili della polizia segregazionista.

Ora i tempi sono cambiati, dice padre Sebastian, ma non bisogna abbassare la guardia. “Con il voto – sottolinea il parroco – i sudafricani sfideranno l’African National Congress al governo e i politici tutti, chiedendo più impegno per il lavoro, l’assistenza sanitaria e una scuola di qualità”. – Misna

 

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