05/06/13 – Mali – Scontri tra soldati e ribelli tuareg, appello dalla Francia

di AFRICA

 

Violenti scontri sono in corso tra truppe maliane e uomini del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) nel villaggio di Anefis, a 100 km a sud di Kidal, il capoluogo della regione nord-orientale controllato dalla ribellione tuareg. I primi combattimenti all’arma pesante sono stati segnalati alle prime ore del giorno, ma sulla dinamica della battaglia sono state diffuse versioni contrastanti e parziali.

Le Forze di sicurezza maliane hanno annunciato di essere entrate ad Anefis “per ristabilire l’ordine repubblicano” e di aver inflitto “pesanti perdite materiali e in vite umane ai banditi armati”, come ha dichiarato dal luogotenente colonnello Souleymane Maiga, capo della Direzione dell’informazione e delle relazioni pubbliche dell’esercito (Dirpa). Alla guida delle truppe maliane ci sarebbe il colonnello Ag Gamou. La ‘conquista’ è stata, però, ridimensionata dallo stesso sindaco della località, Izga Ag Sidi, che ha detto che “fisicamente l’esercito non è ancora entrato in città”. Dal canto loro i ribelli dell’Mnla, di cui 400 uomini erano presenti sul posto, si sarebbero “ritirati volontariamente da Anefis per combattere alle porte e risparmiare così vite civili” ha riferito uno dei capi ribelli Ibrahim Ag Mohamed Assaleh. Temendo una celere avanzata delle truppe di Bamako, che ieri si sono messe in marcia verso Kidal, la ribellione ha fatto dispiegare decine di combattenti nella zona di Anefis. Fonti locali citate dalla stampa internazionale hanno dichiarato che gli scontri di Anefis, segnalati anche per le strade del centro, potrebbero aver causato un numero importante di morti e feriti “anche perché molta gente non ha fatto in tempo a lasciare la città”.

Si tratta del primo scontro diretto tra l’esercito maliano e i ribelli dell’Mnla da aprile 2012, quando i tuareg alleati con gruppi di combattenti legati ad Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) hanno conquistato i tre capoluoghi della vasta e desertica regione settentrionale, oltre a Kidal anche Gao e Timbuctù. Dallo scorso gennaio l’offensiva militare francese Serval e i soldati dell’Africa occidentale hanno aiutato le truppe di Bamako a liberare il nord del Mali.

Di fronte al riaccendersi delle ostilità, Parigi ha chiesto ai gruppi armati di “deporre le armi” e ribadito il pieno sostegno al governo di transizione maliano. “Sosteniamo gli sforzi delle autorità maliane per insediare la propria amministrazione nel nord del paese. C’è un solo ed unico esercito, quello nazionale, che può e deve dispiegarsi su tutto il territorio nazionale” ha dichiarato il ministro degli Esteri Philippe Lalliot. “Ma sono le modalità del dispiegamento che devono essere precisate. Ci auguriamo che si svolga in modo pacifico, risparmiando le popolazioni civili” ha aggiunto il capo della diplomazia francese, chiamando i gruppi del nord a “proseguire i colloqui con le autorità maliane”. – Misna

 

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