05/02/14 – Mozambico – Tensioni nel governo sui candidati presidenziali

di AFRICA

 

Sono sempre più forti le voci critiche interne al partito al governo in Mozambico, il Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), sulla scelta dei candidati alle prossime elezioni presidenziali previste ad ottobre.

Secondo quel che riportano i quotidiani nazionali, un gruppo di parlamentari del Frelimo vicini all’ex presidente Joaquim Chissano e al leader del movimento di liberazione nazionale Samora Michel, deceduto nel 1986, hanno scritto all’attuale presidente Armando Guebuza e alle istituzioni del partito contestando le modalità di selezione imposte al comitato centrale per scegliere quelli che dovranno rappresentare il movimento alle prossime elezioni.

Lo scorso dicembre, la commissione politica del Frelimo aveva indicato tre candidati tra i quali i membri del comitato centrale dovranno esprimersi ufficialmente nel congresso che si terrà a fine febbraio.

I tre – l’attuale premier Alberto Vaquina, il ministro dell’Agricoltura Jose Pacheco e quello della Difesa Filipe Nyussi – sono infatti ritenuti tutte figure eccessivamente vicine al presidente Guebuza, alimentando in questo modo il sospetto di una scarsa democrazia interna e il tentativo da parte dello stesso Guebuza di voler continuare a controllare la scena politica nazionale.

Nella lettera di critica a Guebuza, gli autori sottolineano come la pre-selezione dei candidati sia del tutto estranea allo statuto del Frelimo e sostengono che tale decisione vada rivista al più presto garantendo ai membri del comitato centrale di scegliere autonomamente il prossimo candidato presidente.

“La commissione politica può indicare le proprie proposte al comitato centrale – si legge nella lettera, che suscita ampio dibattito sulla stampa nazionale – ma tale decisione non può limitare o restringere le azioni del comitato centrale”.

Nella lettera si accusa direttamente il segretario generale del partito, Filipe Paúnde, di non rispettare la gerarchia e la democrazia interna del Frelimo elencandone le violazioni dello statuto.

Gli autori concludono la loro petizione scrivendo che “i membri del Frelimo considerano che è loro responsabilità ascoltare ciò che sente la società e trovare soluzioni alla pace, contribuendo a ristabilire la confidenza dell’opinione pubblica e stabilire un’etica politica: qualora ciò non fosse possibile, non c’è dubbio che la stessa società civile troverà i modi più adatti per far fronte alla situazione, con o senza il Frelimo”. Michele Vollaro – Atlasweb

 

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