Uragani e siccità flagellano l’Africa. 52 milioni a rischio

di Raffaele Masto

Alluvioni, siccità, denutrizione e fame stanno devastando aree sempre più vaste del continente africano. A differenza del passato questa crisi non interessa soltanto un territorio, come è sempre avvenuto finora, ma una grande porzione di tutta l’Africa. Le cifre diffuse dalle agenzie umanitarie sono impressionanti e mostrano come il Continente sia di fronte a una crisi inedita, profondamente diversa da quelle limitate del passato. Almeno 52 milioni di persone in ben 18 paesi dell’Africa centrale e orientale rischiano di morire di fame a causa degli effetti devastanti del clima. In molti paesi tutto è aggravato dall’estrema povertà e dai conflitti.

Ad aggravare la situazione c’è il fatto che molte regioni sono colpite per la seconda volta in quattro anni da una gravissima e prolungata siccità che gli esperti definiscono la più grave degli ultimi 40 anni.

Ad aggiungersi alla crisi che colpisce l’Africa centrale e orientale c’è la crisi che sta devastando anche l’Africa Australe. In queste regioni quasi sei milioni di persone sono colpite da una grave insicurezza alimentare e circa due milioni soffrono una situazione di vera e propria fame.

Queste crisi stanno alimentando il numero di sfollati, profughi, rifugiati del continente. Solo nel 2019 oltre due milioni e mezzo di profughi climatici si sono sommati ai quasi otto milioni di persone in fuga dai conflitti.

In questo contesto la situazione più grave è certamente quella del Corno d’Africa, regione da sempre crocevia di conflitti e crisi umanitarie. Il Sud Sudan ha dichiarato lo stato di emergenza con oltre 900mila persone colpite dalle alluvioni. Gravissima la situazione anche in Somalia, nel Puntland, in Somaliland e a Mogadiscio dove le alluvioni hanno costretto decine di migliaia di persone alla fuga.

E’ evidente che una crisi così generalizzata è qualcosa di nuovo che colpisce il continente. Gli esperti sono unanimi, si tratta dei cambiamenti climatici che hanno reso l’Africa uno dei territori più fragili di tutto il pianeta. Sarà sempre peggio.

L’ultimo dei documenti diffusi solo qualche giorno fa per lanciare l’allarme è firmato da undici mila ricercatori di 153 paesi e si afferma che la terra è in piena emergenza climatica e se non si farà nulla indicibili sofferenze umane saranno inevitabili. Cosa significa fare qualcosa? Per l’Africa ricercatori e analisti dicono che la prima necessità è che ci sia stabilità, che i governi concentrino i loro sforzi su assistenza e agricoltura e che gli effetti moltiplicatori delle guerre siano fermate.

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