Tanzania, un passo importante per il diritto alla scuola

di claudia
donne incinte

Buone notizie dalla Tanzania per quanto riguarda i diritti delle giovani madri. Il Comitato africano di esperti sui diritti e il benessere dei bambini e dei giovani, organo giudiziario regionale dell’Unione africana, ha di recente emesso una sentenza da molti definita storica, in grado di contrastare la politica del governo tanzaniano che prevedeva di espellere da scuola le ragazze incinte o sposate.

Il gruppo di esperti, riporta il sito d’informazione “The Conversation”, ha denunciato la politica del governo tanzaniano di espellere dalla scuola le ragazze incinte, che di fatto negava e ostacolava un diritto fondamentale come l’accesso all’istruzione. Questo uso di una vecchia legge degli anni Sessanta, riporta il sito, è stato corroborato negli anni dal pensieri come quello espresso dal defunto presidente John Magufuli che, sulla la gravidanza in età adolescenziale si era espresso definendola un “comportamento immorale”.

La recente sentenza del Comitato ha un grande valore attuale e futuro perché potrebbe fungere da esempio per gli altri Paesi del continente esortandoli nella difesa dell’accesso scolastico alle adolescenti incinte. La decisione del comitato è la risposta a una denuncia che più Ong e organizzazioni hanno presentato contro il governo della Tanzania nei mesi scorsi, accusando quest’ultimo di sottoporre le ragazze delle scuole primarie e secondarie a test di gravidanza obbligatori e di espellerle da scuola qualora risultassero positivi.

L’intervento del comitato obbliga il governo della Tanzania a vietare immediatamente il test di gravidanza obbligatorio, oltre a rimuovere il matrimonio come motivo di espulsione. Le studentesse colpite dal divieto verranno riammesse con un sostegno speciale per compensare gli anni persi.

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