È ufficialmente di 38 civili il bilancio delle vittime dell’attacco a una chiesa cattolica nel Congo orientale, nella provincia dell’Ituri, da parte dei ribelli delle Forze democratiche alleate (Adf), legati allo Stato islamico. Secondo Dieudonne Duranthabo, coordinatore della società civile di Komanda, “i corpi delle vittime si trovano ancora sulla scena della tragedia e i volontari stanno preparando la loro sepoltura in una fossa comune che stiamo allestendo in un complesso della chiesa cattolica”. L’attacco è avvenuto nella notte tra sabato e domenica.
Almeno altre cinque persone sono state uccise in un precedente attacco al vicino villaggio di Machongani: “Hanno portato diverse persone nella boscaglia; non conosciamo la loro destinazione né il loro numero” ha detto all’Associated Press Lossa Dhekana, un altro leader della società civile dell’Ituri. Si ritiene che entrambi gli attacchi, il cui numero di vittime è ben 43 persone, siano stati perpetrati da membri delle Adf armati di pistole e machete: l’esercito ha confermato soltanto dieci vittime ma i media locali e le agenzie internazionali, che citano tutti fonti sul posto, riportano che il bilancio totale delle vittime è, appunto, superiore alle 40 persone.
Duranthabo ha detto che gli aggressori hanno preso d’assalto la chiesa nella città di Komanda intorno all’una di notte e sono state bruciate anche diverse case e negozi: le riprese video della scena, condivise online, sembravano mostrare strutture e corpi in fiamme sul pavimento della chiesa. Anche la stazione radio delle Nazioni unite, Radio okapi, ha diffuso la notizia quantificando in 43 le vittime e citando fonti di sicurezza: secondo Radio okapi, gli aggressori provenivano da una roccaforte jihadista a circa undici chilometri dal centro di Komanda e sono fuggiti prima dell’arrivo delle forze di sicurezza.
Duranthabo ha condannato l’attacco “in una città dove sono presenti tutte le autorità di sicurezza” e ha invocato “un intervento militare il prima possibile, poiché ci è stato detto che il nemico è ancora vicino alla nostra città”.


