Sudafrica, con Zuma saccheggiate le casse dello stato

di claudia

Sta suscitando un ampio dibattito in Sudafrica la pubblicazione, dopo quasi quattro anni di indagini, della prima parte del rapporto della Commissione giudiziaria d’inchiesta sulle accuse di corruzione di Stato durante la presidenza di Jacob Zuma, consegnato martedì al presidente Cyril Ramaphosa.

Nel documento lungo 874 pagine sono contenute centinaia di testimonianze che hanno portato la Commissione d’inchiesta guidata dal giudice Raymond Zondo a concludere che durante i nove anni di presidenza di Zuma le casse statali sono state sistematicamente saccheggiate da membri del partito al governo, l’Africa National Congress (Anc), e da alti funzionari pubblici.

In particolare, l’indagine ha dimostrato che i processi di appalto e approvvigionamento venivano manipolati per assicurare la vittoria a favore di imprenditori come per esempio la famiglia Gupta, considerati stretti collaboratori di Zuma. L’indagine ha inoltre stabilito che la governance è crollata nelle entità statali, mentre un certo numero di società private ha avviato o partecipato ad accordi di corruzione, e non vi era alcuna salvaguardia interna per impedire loro di farlo.

Il nome di Zuma è stato ripetutamente menzionato nel rapporto, anche se non sono state formulate raccomandazioni dirette per indagare ulteriormente o perseguirlo.

La ‘cattura dello Stato’ dimostrata dalla Commissione d’inchiesta dovrebbe portare, secondo Zondo che ha presentato questa raccomandazione al presidente Ramaphosa, l’istituzione da parte del governo di un’autorità anticorruzione unica, multifunzionale, dotata di risorse adeguate e indipendente con il mandato di “affrontare gli abusi inerenti al presente sistema”.

Condividi

Altre letture correlate: