Starlink e la sfida dell’inclusione digitale

di claudia
Internet in Africa

di Andrea Censoni

Con meno del 40% della popolazione connessa, l’Africa è alle prese con un divario digitale profondo. Il sistema satellitare ideato da Elon Musk potrebbe rivoluzionare l’accesso a internet, favorendo economia, istruzione e sanità. Ma ostacoli economici, regolatori e geopolitici pongono seri interrogativi.

Nel 2024, aveva accesso a internet meno del 40% della popolazione africana, con profonde disparità tra le aree urbane e rurali. In Paesi come la Repubblica Centrafricana e il Burundi, la penetrazione della rete restava inferiore al 20% (fonte: Banca mondiale), un ostacolo significativo per lo sviluppo di un’economia digitale competitiva. L’ingresso di Starlink, il servizio di internet satellitare di SpaceX, fondato da Elon Musk, potrebbe però segnare una svolta epocale. Grazie a una rete di satelliti in orbita bassa, Starlink è in grado di garantire una connessione a banda larga anche nelle zone più remote. Dal 2023 il servizio è attivo in diversi Paesi africani, tra cui Kenya, Malawi, Zambia, Benin, Eswatini, Sierra Leone, Madagascar, Sud Sudan, Botswana, Ghana, Zimbabwe e Burundi, con l’obiettivo di espandersi ulteriormente nel continente. Il potenziale impatto è enorme: l’accesso a internet non è solo una questione infrastrutturale, ma un fattore cruciale per la crescita di settori chiave come il fintech, l’e-commerce e l’innovazione tecnologica.

L’Africa ha già dimostrato di saper trasformare le difficoltà in opportunità. Il successo del mobile money, che ha rivoluzionato il settore finanziario offrendo soluzioni di pagamento digitale a milioni di persone, ne è una prova evidente. Tuttavia, senza connessioni stabili e affidabili, le startup tecnologiche africane faticano a competere su scala globale. Starlink potrebbe abbattere questa barriera, aprendo nuove prospettive per l’intelligenza artificiale, il cloud computing e i servizi digitali. Uno dei settori che potrebbe trarne i maggiori benefici è il fintech. In Paesi come Nigeria, Kenya e Sudafrica, un accesso più capillare alla rete permetterebbe a milioni di persone ancora escluse dai circuiti bancari tradizionali di usufruire di servizi finanziari digitali. Lo stesso vale per il commercio online: una maggiore connettività favorirebbe l’espansione dell’e-commerce, consentendo alle piccole imprese di raggiungere nuovi mercati, anche nelle regioni più isolate. Anche il settore dell’istruzione potrebbe trarre enormi vantaggi. Milioni di studenti in Africa non hanno accesso a risorse educative digitali, lacuna che amplifica il divario con il resto del mondo. Starlink potrebbe colmare le distanze facilitando l’accesso a piattaforme di apprendimento online e migliorando le opportunità formative nelle aree più svantaggiate.

Nel settore sanitario, una rete affidabile consentirebbe ai medici di offrire assistenza e consulenze a distanza (“telemedicina”) riducendo i tempi di intervento soprattutto nelle regioni dove l’accesso alle strutture sanitarie è limitato. Tuttavia non mancano le criticità.Il costo del servizio rappresenta una sfida considerevole. In Sud Sudan, per esempio, il kit Starlink ha un prezzo iniziale di 600 dollari, e l’abbonamento mensile ammonta a 50 dollari. In Kenya, il noleggio dell’hardware ha reso il servizio più accessibile, ma resta da vedere se questa formula sarà sostenibile su larga scala. La situazione economica di molti Paesi potrebbe rendere difficile per la popolazione sostenere simili costi nel lungo periodo. Un altro ostacolo è rappresentato dalla concorrenza con gli operatori di telecomunicazioni locali. In Kenya, Safaricom ha già richiesto regolamentazioni più stringenti per i fornitori di servizi satellitari, sostenendo che debbano essere sottoposti agli stessi vincoli normativi degli operatori tradizionali. Inoltre, l’aumento dei satelliti in orbita solleva preoccupazioni legate all’inquinamento spaziale e al rischio di collisioni. Rimangono infine aperte le questioni sulla sicurezza dei dati che transitano nello spazio (cyberspionaggio) e sul pericolo che il sistema satellitare americano possa diventare un’arma di pressione geopolitica su Paesi non allineati alla politica dell’amministrazione Trump.

Nonostante tutte queste sfide, l’espansione di Starlink potrebbe segnare un punto di svolta per il futuro digitale dell’Africa. Se gli ostacoli economici e regolatori verranno superati, il continente potrebbe assistere a un’accelerazione tecnologica senza precedenti. Tuttavia resta una domanda cruciale: questa rivoluzione sarà davvero inclusiva o rischierà di approfondire ulteriormente le disuguaglianze di accesso alla rete? La risposta dipenderà dalla capacità dei governi e delle imprese africane di sviluppare soluzioni che favoriscano un’inclusione digitale diffusa e sostenibile.

Questo articolo è uscito sull’ultimo numero della rivista Africa. Clicca qui per acquistare una copia.

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