Senza la centrale a carbone, problemi seri per il Niger

di AFRICA

In considerazione dell’enorme potenziale carbonifero che ha il Niger e della competitività offerta dall’energia termica alimentata a carbone, “sarebbe un problema per il Niger privarsi di questa fonte di energia affidabile e disponibile”. Lo sottolinea Alkabouss Moussana, direttore generale della Società nigerina di carbone di Anou-Araren (Sonichar), in una lunga intervista pubblicata su Ait Info, media specializzato sul nord del Niger.

“Le energie rinnovabili presentano alternative interessanti, ma sono fonti di energia intermittenti e dipendono molto dai rischi climatici. Inoltre, notiamo che le posizioni su scala globale stanno cambiando con la guerra in Ucraina e la crisi energetica che sta scuotendo gli Stati europei, che oggi sono costretti a utilizzare combustibili fossili per mitigare gli effetti di questa crisi energetica”, aggiunge Alkabouss Moussana, rispondendo ad una domanda inerente al fatto che il contesto internazionale non è più favorevole allo sfruttamento del carbone, e porta al divieto di ogni investimento in quest’area.

Il contesto internazionale segnato dalle problematiche ambientali, infatti, “penalizza fortemente le attività della Sonichar, soprattutto nella realizzazione dei progetti di aumento della capacità produttiva” precisa. Per il direttore generale, la Sonichar è un’azienda molto importante e strategica per il Paese perché è l’unica fonte di energia affidabile nella zona nord del Paese non collegata alla rete elettrica nazionale.

“La sua creazione nel 1975 – ricorda – nasce da una straordinaria visione e volontà politica, tanto più che all’epoca l’energia elettrica prodotta dai generatori costava molto meno”. Si tratta di un complesso industriale comprendente una miniera di carbone a cielo aperto e una centrale elettrica a carbone con due unità da 18,8 MW ciascuna. La prima unità è stata messa in servizio il 27 aprile 1981 e la seconda unità il 4 ottobre 1982; tutti progettati per una durata di 25 anni. La centrale elettrica Sonichar è peraltro un prototipo costruito per consumare carbone di bassa qualità, quello disponibile nella miniera.

L’ impianto è in funzione da più di 40 anni, mentre è stato progettato per 25 anni. “Motivo della sua pessima salute meccanica. Oggi l’impianto è obsoleto e può interrompersi in qualsiasi momento. Resiste grazie all’esperienza del suo personale, che è al 100% nigerino, e a un piano di manutenzione molto rigoroso”, ha sottolineato Alkabouss Moussana.

Il problema, come detto prima, è che le politiche ambientali non consentono di reperire finanziamenti per realizzare un progetto di crescita della capacità produttiva.

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