Senegal, nuovo governo «di apertura»

di Celine Camoin

Un governo di 33 ministri e 4 segretari di Stato, leggermente più folto del precedente, arriva ai comandi dell’esecutivo senegalese. Il decreto firmato ieri dal presidente Macky Sall promuove un nuovo governo definito «di apertura», incaricato di «improntare una dinamica costruttiva d’innovazione, di trasformazione, di realizzazioni e di cambiamenti necessari all’accelerazione dell’emergenza del Senegal» in un contesto difficile segnato dalla pandemia del covid-19 e delle sue conseguenze.

Secondo Seydou Gueye, portavoce della Presidenza, il nuovo esecutivo è «ringiovanito». Sono sette i nuovi volti, designati nella scia di una «dinamica di consenso nato dal dialogo politico».

L’oppositore Idrissa Seck, leader del Rewmi nonché ex primo ministro sotto la presidenza di Abdoulaye Wade, sostituisce Aminata Toure alla presidenza del Consiglio economico, sociale e ambientale, un incarico di rilievo in assenza della figura del primo ministro.

Entra nella squadra di governo anche l’ex numero due del partito di Wade, Oumar Sarr, nominato alla guida del dicastero delle Miniere e della geologia.

Alla guida degli Esteri arriva una donna Aïssata Tall Sall, avvicinatasi allo schieramento di Macky Sall prima dell’ultima elezione presidenziale del 2019. Sostituisce Amadou Ba, già ministro dell’Economia dal 2013 al 2019.

Lascia l’esecutivo un’altra figura importante, l’ex ministro dell’Interno Aly Ngouille Ndiaye, sostituito da Antoine Felix Diome.

Il precedente governo era stato sciolto da Macky Sall la scorsa settimana, dopo un anno, sei mesi e 21 giorni di lavoro.

(InfoAfrica)

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