Paul Put, il Moggi africano

di Enrico Casale
Paul Put

Paul Put non è rimasto fermo a lungo. Il tecnico belga, esonerato dalla Guinea dopo essere stato travolto da uno scandalo di corruzione scoppiato dopo la Coppa d’Africa, ha già trovato una nuova squadra, anche se non più nelle vesti di allenatore: sarà lui, infatti, il nuovo direttore tecnico del Wydad Casablanca.

Potenzialmente, l’arrivo di una figura totalizzante come quella di Paul Put potrebbe oscurare il lavoro dell’allenatore serbo Zoran Manojlovic, con cui dovrà necessariamente convivere, ma dal Wydad assicurano su come non esista alcun rischio di questo tipo. Il belga, infatti, dovrebbe occuparsi esclusivamente dell’area tecnica e del discorso relativo alle giovanili, evitando di invadere il campo del collega serbo: «Vogliamo accrescere il livello del nostro settore giovanile, approfittando della grande esperienza del nostro nuovo direttore tecnico», spiegano i Rossi di Casablanca in una nota ufficiale.

Non hanno tutti i torti. Il curriculum di Paul Put, uno dei tanti guru europei del calcio africano, parla chiaro: in passato ha allenato Gambia, Kenya, Usm Alger e Burkina Faso. E lo ha fatto con discreto profitto: nel 2017, ad esempio, ha condotto i rossoneri di Algeri sino alle semifinali di Caf Champions League, ma la sua personalissima Gioconda l’ha dipinta quattro anni prima, portando gli Stalloni in finale di Coppa d’Africa, poi persa con la Nigeria.

L’ultima esperienza alla guida della Guinea è stata anche quella più negativa: all’indomani dell’avventura in Coppa d’Africa, terminata agli ottavi con l’Algeria, la federazione guineana lo ha esonerato per aver infranto il codice etico, accusandolo di aver fatto la cresta sui premi distribuiti allo staff. Lui si è sempre professato innocente, ma il Comitato etico indipendente della Feguifoot lo ha riconosciuto colpevole del cosiddetto Silygate insieme ad un alto esponente della federazione, il vicepresidente Amadou Diaby. La sanzione è stata di quelle esemplari: l’allenatore belga è stato interdetto a vita dal calcio guineano.

Non è stata, comunque, la prima volta che Paul Put è finito nei guai: nel 2008 era stato condannato ad una squalifica di tre anni per match-fixing in seguito ad un’inchiesta della federazione belga, mentre a febbraio una giovane ragazza guineana lo ha accusato di averla messa incinta, iniziando una lunga battaglia legale per il riconoscimento del bambino.
Vincenzo Lacerenza
www.calcioafricano.com

 

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