Nigeria: incertezza sulla sorte del leader di Boko Haram

di Valentina Milani

Combattenti appartenenti al gruppo jihadista della Provincia islamica dell’Africa occidentale (Iswap) avrebbero ucciso stanotte in uno scontro armato nella foresta di Sambisa, nello stato nord-orientale di Borno al confine tra Nigeria e Camerun, Abubakar Shekau, leader del gruppo rivale Boko Haram. La notizia sta circolando da stamattina sui principali media locali, dopo essere stata riportata per prima dal sito di giornalismo investigativo nigeriano HumAngle. 

Secondo le ricostruzioni riportate dai media nigeriani, che precisano tuttavia di non avere alcuna conferma in merito, un gruppo di combattenti dell’Iswap avrebbe fatto irruzione stanotte nella roccaforte di Boko Haram nella foresta di Sambisa. Dopo uno scontro a fuoco durato diverse ore con le guardie del corpo di Shekau, il leader di Boko Haram sarebbe stato catturato dagli assalitori, che gli avrebbero chiesto di ordinare la resa ai combattenti leali alle sue insegne e dichiarare fedeltà (bai’a) all’Iswap. Shekau, che avrebbe però indossato segretamente un giubbotto esplosivo, si sarebbe fatto saltare in aria insieme ai presenti.

Shekau è arrivato alla guida di Boko Haram nel 2009 in seguito alla morte del fondatore del gruppo, Mohammed Yusuf. Diverse volte in precedenza (nel 2009, nel 2014, nel 2015 e nel 2017) è stata riportata dai media nigeriani e internazionali la notizia della sua morte, smentita poi dallo stesso Shekau attraverso la pubblicazione di video in cui affermava di essere vivo e in buona salute.

Considerato la minaccia attuale più grave contro la sicurezza in Nigeria, il gruppo Boko Haram (in lingua hausa “l’educazione occidentale è peccato”) ha la sua tradizionale zona di operazioni nella regione nord-orientale del paese, dove è nato come scuola di matrice islamica fino a svilupparsi come gruppo radicale armato. A partire dalla fine del 2008 il gruppo ha avviato una lotta contro il governo federale con l’obiettivo di instaurare nel nord della Nigeria uno Stato islamico, portando avanti una serie quasi quotidiana di attentati contro edifici governativi e luoghi di culto cristiani che hanno causato la morte di migliaia di persone. Sotto la guida di Shekau, nel marzo 2015 il gruppo Boko Haram ha dichiarato la propria affiliazione all’organizzazione jihadista dello Stato islamico (Isis), che l’anno successivo indicherà Abu-Musab al-Barnawi come nuovo leader del gruppo: una decisione respinta dallo stesso Shekau e che ha portato alla scissione in due fazioni, la prima che ha mantenuto il nome di Boko Haram ed è stata guidata sinora da Abubakar Shekau e la seconda che ha preso il nome di Provincia islamica dell’Africa occidentale, appunto l’Iswap. 

(Michele Vollaro)

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