Liberia, allarme furti di elettricità

di Valentina Milani
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Il furto di elettricità è una pratica diffusa in Liberia. Può sembrare una questione solo interna ma non è così. L’ambasciatore degli Stati Uniti a Monrovia, Michael McCarthy, ha avvertito i liberiani e il governo che l’America e alcuni dei principali partner della Liberia potrebbero ritirare il loro sostegno al settore energetico se non riusciranno a fermare il diffuso furto di energia che sta paralizzando il settore.

L’ambasciatore McCarthy ha rilasciato i commenti nella sua prima conferenza stampa giovedì, dopo un tour delle strutture di Bushrod Island della Liberia Electricity Corporation (Lec).
“Chiedo al governo liberiano e al popolo di prendere più seriamente il furto di energia. Avendo investito così tanto nel settore energetico qui, non è troppo per il governo degli Stati Uniti chiedere al governo liberiano di fare di più per proteggere i nostri investimenti e il proprio settore energetico”, ha detto l’ambasciatore.

Gli Stati Uniti, attraverso il Millennium Challenge Corporation Compact, hanno speso 257 milioni di dollari nell’arco di cinque anni. Il fondo si è concentrato principalmente sulla riabilitazione dell’impianto idroelettrico di Mt. Coffee, la più grande fonte di energia del Paese e il bene fisso più prezioso della Liberia. Il patto, conclusosi a gennaio di quest’anno, oltre al rilancio dell’idroelettrico, ha sostenuto la creazione di un regolatore indipendente del settore energetico e sviluppato un programma di formazione per tecnici del settore elettrico.

Gli obiettivi prefissati non si stanno tuttavia raggiungendo a causa dei crescenti furti di energia. Durante la sua visita, l’ambasciatore ha appreso dai funzionari che le perdite commerciali (furti e bollette non pagate) rappresentano oltre il 50 percento dell’elettricità prodotta da Lec, minacciando seriamente la sostenibilità finanziaria dell’organizzazione.

Alla conferenza stampa tenuta all’ambasciata degli Stati Uniti, l’ambasciatore ha espresso opinioni contrastanti. “Sono rimasto sia impressionato che scoraggiato da ciò che ho visto e sentito”. Da un lato ol team di gestione internazionale di Lec ha notevolmente migliorato la prontezza operativa e le strutture. Dall’altro il furto di elettricità diffuso e le bollette elettriche non pagate hanno posto la Lec in una crisi finanziaria dalla quale non può riprendersi senza un intervento immediato e il sostegno del governo liberiano, ha detto.

McCarthy ha sottolineato che più della metà di tutta l’elettricità generata da Lec non viene pagata e ogni connessione che non genera entrate è un passo verso il collasso della rete elettrica”.
“Senza tali entrate, come può Lec risolvere i problemi tecnici? Come si può rispondere rapidamente alle interruzioni di corrente? Come si può andare avanti nella connessione del territorio della Liberia alla rete elettrica?”, ha domandato retoricamente.

L’ambasciatore ha poi riconosciuto che l’elettricità è costosa in Liberia, ma sarà difficile che la situazione cambi perché per ogni persona che si collega illegalmente a una linea elettrica, carica in realtà sulle spalle degli altri il costo della sua energia.

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