L’Africa è sempre più colpita dal traffico di droga

di claudia
cocaina

di Céline Camoin

L’Africa è sempre più coinvolta nel traffico e consumo di droga, diventando snodo cruciale per cocaina, eroina e metanfetamine. Lo rivela il rapporto 2025 dell’ONU, che denuncia l’aumento dei danni legati a nuove sostanze e cocktail pericolosi.

L’Africa è sempre più colpita dal traffico di droga e dai danni associati al consumo di droga, poiché i gruppi criminali si rivolgono al continente per il transito di cocaina. Lo afferma il rapporto 2025 redatto dall’organizzazione delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, pubblicato in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico di droga che si è tenuta nei giorni scorsi.

I Paesi africani sono sempre più colpiti dal traffico di droga e dall’uso di nuovi e pericolosi “cocktail” di droghe. Sebbene i Paesi africani non siano tradizionalmente situati sulle principali rotte del narcotraffico, i gruppi criminali si rivolgono sempre più al continente per il trasbordo di cocaina, eroina e metanfetamina. Il traffico di queste droghe da e verso l’Africa è chiaramente aumentato negli ultimi trent’anni.

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In queste circostanze, i flussi di traffico internazionale hanno avuto un effetto a cascata sui mercati locali, esacerbando i danni associati al consumo di droga.

Dati qualitativi suggeriscono che l’Africa sia la regione in cui il consumo di cannabis sta aumentando più rapidamente. L’uso non medico di tramadolo, un oppioide non sottoposto a controllo internazionale, è un’altra tendenza caratteristica, osservata principalmente in Africa.

La cocaina, precedentemente considerata solo una droga di transito nella regione, è sempre più utilizzata, con un conseguente aumento del numero di persone che si sottopongono a trattamento per questo motivo. In alcuni paesi, la cocaina è addirittura diventata la droga più frequentemente segnalata tra le donne in trattamento. Inoltre, l’eroina continua a spingere un numero considerevole di persone a sottoporsi a trattamento nell’Africa settentrionale e orientale, così come in alcune parti dell’Africa meridionale.

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L’uso di miscele e preparati noti con nomi come “kush”, “karkoubi” o “nyaope” è una preoccupazione crescente. Sulla base delle limitate informazioni disponibili, questi prodotti contengono spesso diverse sostanze nocive, tra cui varie droghe illecite, farmaci come le benzodiazepine, alcol e solventi.

Su scala globale, il rapporto indica che i gruppi criminali organizzati stanno sfruttando l’instabilità e le debolezze dello Stato di diritto per espandere le loro attività di narcotraffico, minando al contempo ecosistemi fragili e perpetuando altre forme di criminalità organizzata, come la tratta di esseri umani.

La produzione di cocaina è al suo apice, trainata dagli aumenti in America Latina, mentre il consumo e i relativi mercati sono in espansione in Europa, Africa e Asia. Anche le droghe sintetiche stanno infliggendo danni significativi a individui e comunità, con un aumento del traffico di metanfetamine nell’Asia sudoccidentale, nel Vicino e Medio Oriente e nell’Europa sudorientale, e di overdose da fentanil in Nord America.

Allo stesso tempo, poiché il divieto di produzione di oppio imposto dalle autorità de facto in Afghanistan sta riducendo significativamente i mezzi di sussistenza e i redditi agricoli, è necessaria un’assistenza umanitaria continua.

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