Kenya, la foresta di Kiambu sotto attacco

di claudia

Da quando Joannah Stutchbury, una delle più note attiviste in Kenya per l’ambiente, è stata uccisa lo scorso 15 luglio con dei colpi di arma da fuoco mentre stava tornando a casa, la foresta di Kiambu alle porte di Nairobi è rimasta orfana del suo angelo custode. L’ambientalista si batteva da anni per proteggerla dall’espropriazione e dal land grabbing. Il polmone verde di oltre 1.000 ettari ufficialmente tutelati dalla legge dopo l’indipendenza nel 1963, si è nel tempo ridotto a vista d’occhio. L’accaparramento illegale dei terreni l’ha portato negli ultimi anni da più di 380 acri a 38.

Due anni fa l’impegno dell’attivista aveva attirato l’attenzione dei media, grazie ad una foto che la ritraeva, audace e coraggiosa, seduta sopra un escavatore, per impedire che venisse distrutta una zona all’interno della foresta Kiambu. Per questo gesto Stutchbury ha ricevuto delle minacce, ma la polizia ha fatto poco per proteggerla. La donna ha perseverato finché ha potuto nella sua battaglia. Nulla le avrebbe impedito di combattere per la natura.

Oggi la foresta continua a rimanere sotto attacco. La Conservation Alliance of Kenya, una coalizione di ONG, ha affermato che la foresta di Kiambu è stata “invasa da accaparratori di terreni per l’edilizia abitativa”. L’allarme non riguarda solo Kiambu, ma coinvolge anche le foreste di Karura, di Ngong e quelle di Abardare alle pendici del monte Kenya.

L’uccisione di Stutchbury è solo una delle numerose morti violente di ambientalisti negli ultimi anni. Nel 2018, Esmond Bradley Martin, ambientalista americano che viveva in Kenya, dove aveva portato avanti negli anni delle importanti indagini sul commercio di avorio di elefante e corno di rinoceronte, era stato ritrovato morto nella sua casa di Nairobi. Il suo omicidio è rimasto irrisolto. “Condanniamo questo omicidio insensato e chiediamo giustizia per Joannah e tutti gli altri attivisti per i diritti umani e ambientali che hanno purtroppo perso la vita difendendo l’integrità del nostro ambiente e del patrimonio naturale”, ha dichiarato Amnesty International Kenya, all’indomani dell’assassinio di Stutchbury.

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